di Giuseppe Sommaiuolo
Con la fine della Guerra d’Ira, che culminò con l’esilio di Morgoth oltre i confini del mondo, si concludeva la Prima Era. Le conseguenze del conflitto furono catastrofiche, in tutti i sensi. Gli elfi, che a lungo avevano sofferto a causa della malvagità del nemico ormai sconfitto, avevano subito ingenti perdite, restando profondamente segnati nel corpo e nell’anima. Pur conservando ancora il vigore della giovinezza della loro razza, il loro spirito incominciava ad affaticarsi, e le grandi opere da essi realizzate iniziavano a divenire un ricordo sfocato. I grandi regni dei tempi remoti rappresentavano ormai la gloria di un passato lontano, così come la magnificenza delle grandi e irripetibili fatiche di maestri Noldor come Fëanor Spirito di Fuoco.
Anche gli Edain della casa di Bëor pagarono la vittoria a caro prezzo. In prima fila al fianco delle schiere elfiche e divine durante la guerra, furono infatti ridotti a poche decine di migliaia. Unitisi agli Edain della casa di Hador, ricevettero in premio il privilegio di dimorare sull’isola di Númenor, situata al centro di Arda. Guidati da Elros, fratello di Elrond Mezzelfo, raggiunsero l’isola con l’aiuto di Ulmo, il signore dei mari, e da quel momento in poi vennero denominati Dúnedain, ovvero Edain dell’Ovest in lingua Sindarin. Benedetti dai Valar, vissero per molti secoli in salute e prosperità, beneficiando di un’aspettativa di vita ben superiore a quella di un comune essere umano.
Nel frattempo, la violenza del conflitto aveva anche sconvolto l’originale conformazione geologica della Terra di Mezzo, devastando l’intero continente. Il Beleriand fu cancellato dalle mappe, e laddove una volta sorgevano i grandi domini elfici, ora non vi era altro che una triste e sconfinata distesa d’acqua. I fiumi furono prosciugati, le valli inondate, le montagne spezzate. Nulla era più come prima.
L’esilio dei Noldor fu revocato, e venne data loro la possibilità di ritornare nelle Terre Imperiture, anche se molti decisero di restare nella Terra di Mezzo, per la quale avevano tanto combattuto e che ormai era divenuta la loro casa. I sopravvissuti dell’esercito di Morgoth, una volta caduto il loro padrone, si dispersero tanto rapidamente come scintille nel buio, e Sauron, in seguito alla disfatta dei draghi alati e dei balrog, si gettò ai piedi di Eönwë implorando il suo perdono. Non ci è dato sapere se il suo rimorso fosse sincero o se le sue azioni fossero semplicemente mosse dalla paura dell’ira di Manwë, fatto sta che mai egli si presentò al suo cospetto come intimatogli da Eönwë.
Nel frattempo, Gil-galad fondò il regno del Lindon dalle ceneri di quello che un tempo fu il Beleriand, a ovest della catena montuosa degli Ered Luin, acquisendo così il titolo di Re Supremo dei Noldor. Con l’aiuto del carpentiere Círdan vennero inoltre costruiti i Porti Grigi, principale punto di riferimento in tutto il continente per tutti gli elfi che decidevano di partire alla volta di Aman.
Molti Sindar si diressero a est, altri, come Thranduil figlio di Oropher del Doriath, si stabilirono nei reami boscosi insieme agli elfi silvani, i discendenti dei Nandor. Galadriel e Celeborn attraversarono gli Ered Luin giungendo nell’Eriador, riconosciuti ufficiosamente da alcuni come Signore e Signora degli Eldar, mentre i Noldor più audaci decisero di stanziarsi nell’Eregion, vicino alle porte occidentali di Moria, attirati dal mithril dei nani e dal desiderio di poterlo lavorare per creare oggetti straordinari. I Noldor, infatti, erano più di qualunque altra razza elfica attirati dall’artigianato, peculiarità che li portò a stringere una duratura amicizia con il popolo di Durin. Celebrimbor, figlio di Curufin e nipote di Fëanor era il loro Signore. Elrond Mezzelfo, figlio di Eärendil ed Elwing, continuò a servire Gil-galad fino alla fondazione del presidio di Imladris, dove fu inviato per controllare più da vicino le attività di Sauron. Ma questa, è un’altra storia.
All’inizio della Seconda Era, questa era la situazione nella Terra di Mezzo. Gli esiti della Guerra d’Ira e la rovina del Beleriand gettarono le basi di un nuovo mondo, i cui protagonisti furono i Dunedain dell’isola di Númenor, glorioso popolo che brillò in Arda per oltre tremila anni. Nel frattempo, la Terra di Mezzo si apprestava ad entrare nel suo Medioevo, precipitando poco a poco nell’ombra, apparentemente dimenticata da Dio.
Giuseppe Sommaiuolo. Nato e cresciuto a Napoli, tra partite di calcetto nel rione e notti brave in sala giochi, manifesta ben presto un senso di insofferenza che riesce ad appagare solo mediante lo studio della letteratura. Si avvicina alle opere di Tolkien grazie alla trilogia cinematografica di Peter Jackson, trascorrendo così gli anni delle scuole superiori e dell'università ad approfondire le opere principali del beneamato professore. Grandissimo appassionato di musica rock ed heavy metal, nonché di quasi ogni forma d'arte esistente, risiede attualmente in Spagna, determinato a trovare il suo posto nel mondo a suon di tapas.