Sauron viene smascherato

di Giuseppe Sommaiuolo


Dopo aver trascorso secoli nell’Eregion sotto mentite spoglie, Sauron ritornò a Mordor per ultimare l’edificazione della fortezza di  Barad-dûr. E fu proprio a Mordor che nel 1600 (S.E.), tra le fiamme dell’Orodruin, forgiò l’Unico Anello.

A differenza di Narya, l’anello del fuoco, Nenya, l’anello dell’inflessibilità, e Vilya, l’anello dell’aria, il manufatto creato da Sauron aveva un aspetto semplice, spartano. L’unica particolarità che esso presentava era un’iscrizione in caratteri Tengwar che compariva solo se l’anello veniva esposto al fuoco, che in Linguaggio Nero recitava:

«Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli».

Per realizzare un oggetto di tale efficacia, l’Aborrito dovette infondere gran parte del suo potere in esso: solo così avrebbe avuto la sicurezza di poter controllare tutti coloro i quali indossavano gli anelli alla cui realizzazione egli stesso aveva contribuito1.

Tuttavia, gli elfi non erano tanto sprovveduti come egli aveva creduto e appena Sauron indossò l’Unico essi percepirono il suo potere, e realizzarono quanto grande fosse. Incolleriti e spaventati, misero da parte i tre, prevedendo che, se non lo avessero fatto, egli avrebbe presto preso il controllo su di loro.

A quel punto, Celebrimbor si diresse nel Lórinand, dove chiese consiglio a Galadriel. Fu così deciso che gli anelli sarebbero stati divisi e nascosti: lei avrebbe custodito Nenya, l’Anello Bianco, mentre gli altri due spediti lontano dall’Eregion, luogo in cui erano stati forgiati, ed inviati nel Lindon, sotto la custodia di Gil-galad e lontano dagli occhi del nemico.

Quando Sauron venne a sapere del tradimento di Celebrimbor la sua ira fu incontenibile, e si palesò infine per ciò che realmente era, e nell’anno 1695 (S.E.) invase il territorio dell’Eriador con l’intenzione di prendere l’Eregion. Gil-galad inviò un esercito capeggiato da Elrond Mezzelfo, che unitosi a quello di Celeborn riuscì per due anni a trattenere l’armata del nemico.

Tuttavia, l’esercito del nemico era molto più numeroso e agguerrito e riuscì, infine, a penetrare le difese combinate dei due condottieri elfici entrando in Eregion.

Seminando morte e distruzione, Sauron giunse dinanzi alle porte della casa della gilda dei Gwaith-i-Mírdain, dove rivendicò il possesso dei tre anelli realizzati da Celebrimbor stesso. Nonostante il maestro artigiano avesse, in prima persona, opposto una strenua resistenza combattendo valorosamente, alla fine fu preso prigioniero.

Terribili furono gli ultimi attimi di vita dell’erede di Fëanor spirito di fuoco. A lungo il nemico lo torturò con l’intento di farsi rivelare dove fossero nascosti gli artefatti che cercava tanto disperatamente. Ma solo la posizione dei sette fu rivelata prima che Celebrimbor venisse giustiziato. 

Dopo essersi impossessato dei nove anelli, nascosti tra i tesori della gilda degli artigiani Noldor, Sauron tornò in battaglia con rinnovata furia contro Elrond, che sarebbe stato sopraffatto se non fosse stato per Durin che inviò un esercito di nani da Khazad-dûm fiancheggiati da un drappello di elfi del Lórinand guidati da Amroth.

Il fallimento di quella manovra non fece che ritardare di un paio di anni la presa dell’Eriador2, che fu conquistato nel 1699. A quel punto il nemico, mosso da furia cieca e folle desiderio, decise di marciare direttamente verso il Lindon, dove credeva fossero nascosti i tre anelli.

Fortunatamente, nel 1695, in seguito alla prima invasione dell’Eriador, Gil-galad inviò dei messaggi a Tar-Miniastir, allora re di Númenor, il quale inviò una grande flotta in soccorso dei popoli liberi della Terra di Mezzo che approdò ai Porti Grigi cinque anni dopo.

Nel frattempo, Gil-galad cercava come meglio poteva di resistere alla foga dell’esercito avversario alla foce del Lhûn, sempre più assetato di sangue, nel disperato tentativo di proteggere i Porti Grigi. Fu allora che l’esercito Numenoreano fece la sua entrata in scena prendendo l’armata nemica alle spalle, sbaragliandola completamente.

Gli uomini dell’ammiraglio Ciryatur inseguirono e massacrarono i superstiti. Nella battaglia decisiva, la Battaglia del Gwathló, Sauron stesso riuscì a stento a fuggire. Tornò a Mordor, nella sua fortezza, dove avvelenato dall’odio, giurò vendetta a Númenor.


  1. Collaborazione indiretta per quanto riguarda il caso specifico di Narya, Nenya, e Vilya. Questa fu la ragione principale per la quale Celebrimbor andava particolarmente orgoglioso di essi. ↩︎
  2. Eccetto Imladris, presidio meridionale del regno di Gil-galad occupato da Elrond. ↩︎
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Giuseppe Sommaiuolo. Nato e cresciuto a Napoli, tra partite di calcetto nel rione e notti brave in sala giochi, manifesta ben presto un senso di insofferenza che riesce ad appagare solo mediante lo studio della letteratura. Si avvicina alle opere di Tolkien grazie alla trilogia cinematografica di Peter Jackson, trascorrendo così gli anni delle scuole superiori e dell'università ad approfondire le opere principali del beneamato professore. Grandissimo appassionato di musica rock ed heavy metal, nonché di quasi ogni forma d'arte esistente, risiede attualmente in Spagna, determinato a trovare il suo posto nel mondo a suon di tapas.