Will Sherwood: Una Congiura Smascherata

di Will Sherwood


Dunque, gli hobbit erano sulla loro strada per il Traghetto di Buckburgo dalla fattoria del Vecchio Maggot. In questo capitolo raggiungono Crifosso e riposano per la prima volta da quando hanno lasciato Casa Baggins.

Come è stato trattato in precedenza, la Fase Uno non procedeva per capitoli, era più un testo fluente che Christopher ha tagliato cosicché i lettori potessero identificare meglio come si collegava alle altre fasi e alla pubblicazione finale. Il titolo è stato aggiunto durante la Fase Due e a questo punto «il testo diventa molto simile a quello del Capitolo 5 de La Compagnia dell’Anello»1.

La versione uno manca di ogni sorta di “cospirazione”, il peso della discussione nella casa (senza nome nella Fase Uno) riguarda i prossimi passi del viaggio. Nella versione due (della Fase Due) «la rivelazione della cospirazione è quasi esattamente come ne La Compagnia dell’Anello» e la narrazione di Merry che guarda Bilbo diventare invisibile è introdotta nel capitolo2. La versione tre (Fase Tre) poi raggiunge la forma finale del capitolo «fino ai più piccoli particolari della formulazione» tranne per un paio di casi3.

Ci sono due elementi chiave dello sviluppo del capitolo su cui vorrei focalizzarmi: la poesia intertestuale Canto daddio di Merry e Pipino e quello che Christopher chiama Il Sogno della Torre che Frodo fa alla fine.

1. Poesia intertestuale

Nella versione stampata, Merry e Pipino cantano una canzone «che avevano evidentemente preparato per l’occasione» e che era «composta sul modello della canzone dei Nani che molto tempo addietro aveva rallegrato l’inizio del viaggio avventuroso di Bilbo e la musica era la stessa»4.

Ecco qui la strofa d’apertura originale dalla sua prima performance ne Lo Hobbit:

Far over the misty mountains cold
To dungeons deep and caverns old
We must away ere break of day
To seek the pale enchanted gold5.

Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati
prima che sorga il sol dobbiamo andare
i pallidi a cercar ori incantati.

La poesia segue uno schema preciso e rigido che rispecchia la storia austera e sincera dei Nani. Ci sono distici allitterativi ben serrati nei versi iniziali e uno schema di rime AABA con una rima interna nel verso tre che forma una ostinazione poetica che solo un Nano può replicare. Il tributo di Merry e Pipino segue tutte queste regole poetiche alla perfezione ma rimpiazza alcuni elementi per renderlo più in sintonia con la poetica hobbit. La pesante allitterazione e le severe occlusive sono eliminate e il tono malinconico è boicottato:

Farewell we call to hearth and hall!
Though wind may blow and rain may fall,
We must away ere break of day
Far over wood and mountain tall6.

Addio a voi, mio atrio e mio caro braciere,
Il vento può soffiare e la pioggia cadere
Ma prima della rugiada, che l’alba fresca bagna,
Noi marcerem pei boschi e sull’alta montagna.

Prima di scavare negli elementi essenziali della poetica di Tolkien, dovrei includere un commento sullo sviluppo della poesia. È stata introdotta nella seconda versione ed è chiaro che la seconda strofa ha subito il cambiamento maggiore:

Versione Due:

The hunt is up! Across the land
The Shadow stretches forth its hand
We must away ere break of day
To where the Towers of Darkness stand7

La caccia è cominciata! Attraverso la terra
L’Ombra stende in avanti la sua mano
Dobbiamo partire prima dell’alba
Per dove si ergono le Torri delle Tenebre

Versione pubblicata:

To Rivendell, where Elves yet dwell
In glades beneath the misty fell,
Through moor and waste we ride in haste,
And whither then we cannot tell8.

A Gran Burrone, ove sono gli Elfi intenti all’opre,
In radure che un fine velo di nebbia ricopre,
Arriverem attraverso lande deserte e brughiere,
E da lì poi dove andrem, nessuno può sapere.

Se i versi degli hobbit fino a questo punto avevano lo scopo di ispirare coraggio e avere un tono più allegro, la copia estesa nella versione due del capitolo non incontrava le aspettative degli hobbit. Presenta un sentimento piuttosto rassegnato e, nel secondo verso, anticipa la descrizione della conquista di Sauron che è di solito impiegata da Elfi e Uomini. Non sarebbe corretto far sentire la mano di Sauron così presto nella narrazione. Tolkien ha avuto bisogno di lavorarci sopra. La versione pubblicata sposta drasticamente la sua attenzione sull’idea più piacevole di Gran Burrone e accenna al mistero elfico anche se coperto da «un fine velo di nebbia».

Riportando la nostra attenzione sulle strofe d’apertura, la dolce “h” nel verso iniziale della versione degli hobbit alleggerisce il tono e «the winds were moaning in the night» è rimpiazzato con il meno nefasto o commovente «wind may blow»9.

Inoltre il verbo modale “may” incanala il vero ottimismo hobbit che il meteo potrebbe inasprire, ma potrebbe anche mantenere allegro. In ogni caso, loro andranno avanti trionfalmente.

Un dettaglio unico nel suo genere di cui penso che Tolkien sarebbe stato fiero era come gli hobbit avessero lavorato fedelmente con il modello dei Nani. La poesia degli hobbit offre un sottile omaggio all’originale struttura fonetica rievocando e continuando la sua rima attraverso l’assonanza: “cold”, “old”, “gold” è rispecchiato con “hall”, “fall”, “tall”. È come se Merry e Pipino (o Frodo in quanto autore interno del racconto) stessero consapevolmente facendo riferimento a come continueranno il racconto che in definitiva diventa Il Libro Rosso dei Confini Occidentali, la raccolta di testi che include Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.

Anche il contesto per tutto ciò è molto differente; mentre i Nani si stanno dolendo per la caduta di Erebor a causa di Smaug e stanno esprimendo la loro tristezza attraverso la loro poesia, gli hobbit stanno usando la struttura per tracciare paralleli intertestuali tra l’inizio dell’avventura di Bilbo e l’inizio della loro. Dovrebbe essere chiaro da adesso che per i quattro hobbit, il loro viaggio è una imitazione di quello di Bilbo, è come se desiderassero dare vita alla storia di Bilbo per loro stessi rievocando e manipolando punti chiave della trama. Ho già commentato su come Frodo diventa ansioso mentre si avvicina alla stessa età di Bilbo quando egli era partito con i Nani. Similmente, gli hobbit si ricollegano al racconto di Bilbo più avanti quando incontrano i troll che sono stati tramutati in pietra ne Lo Hobbit.

Joe Gilronan, Fatty Bolger in Crickhollow

La rete intertestuale è intrecciata in un modo intricato e complesso perché non solo Tolkien sta ricordando gli eventi di un libro del passato che ha scritto nel mondo primario, ma Frodo e i suoi compagni stanno anche ricordando eventi della storia della loro propria razza (e famiglia). In più, Il Libro Rosso dei Confini Occidentali è stato apparentemente trovato e tradotto da Tolkien, ma gli autori originali sono Bilbo e Frodo. Con questa presunzione autoriale in mente, Frodo complica ulteriormente le cose scrivendo Una congiura smascherata nello stesso manoscritto in cui Bilbo ha riportato il suo ricordo della canzone dei Nani.

Diciamo spesso che Tolkien era uno scrittore molto abile e penso che qui eccella come maestro di tono, intertestualità e forma. Inoltre, gli studiosi hanno criticato Tolkien definendolo un poeta inesperto, ma i richiami poetici interni ed esterni come questo esemplificano come egli abbia usato la poesia all’interno del suo legendarium in vari modi innovativi.

(segue a p. 2)


Note

1 Tolkien, J.R.R., The History of Middle-earth: The Return of the Shadow, a cura di Christopher Tolkien, HarperCollins, 1988, p. 298

2 Ivi, p. 300

3 Ivi, p. 326

4 Tolkien, J.R.R, Il Signore degli Anelli, Bompiani, 2003, p. 156

5 Tolkien, J.R.R., The Hobbit, HarperCollins, 1995, p. 14

6 Tolkien, J.R.R., The Lord of The Rings, HarperCollins, 2007, p. 106

7 Tolkien, J.R.R., The History of Middle-earth: The Return of the Shadow, op. cit., p. 300

8 Tolkien, J.R.R., The Lord of The Rings, op. cit, p. 106

9 Tolkien, J.R.R., The Hobbit, op. cit. p. 15