Recensione: Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien di Saverio Simonelli

di Emilio Patavini


Saverio Simonelli

Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien

Ancora Editrice 2023

144 pp.

€15

Nota: si ringrazia l’Ufficio Stampa Ancora Editrice per aver gentilmente inviato una copia del libro al recensore.

Il 26 giugno è uscito per Ancora Editrice Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien, l’ultimo saggio tolkieniano di Saverio Simonelli, giornalista e già autore di Tolkien. Il signore della fantasia (Frassinelli 2002) assieme ad Andrea Monda, che ne firma la prefazione. Una delle numerose uscite che in questo periodo si stanno affacciando sul panorama editoriale in vista dell’anniversario dei cinquant’anni dalla morte del Professore, il prossimo 2 settembre.

Un uomo di parola è un volume agile e di veloce lettura, dal piglio narrativo, ma che presenta alcuni difetti. Raccontare la vita di Tolkien soffermandosi in particolare sulla sua dimensione di “uomo di parola”, nel senso di filologo e, come ci suggerisce l’etimologia del termine, di “amante della parola”, fornisce all’autore lo spunto per proporre le proprie riflessioni e per ripercorrere le opere tolkieniane, dai classici Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit al saggio Sulle fiabe, da Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm a Foglia di Niggle – relativamente poco spazio è riservato invece a Il Silmarillion.

Ma in questo caso parlare di saggio potrebbe risultare fuorviante, perché esso infatti non si pone come un saggio accademico sulla vicenda biografica di Tolkien o un’attenta disamina della sua opera letteraria, ma come un omaggio discorsivo e personale al grande autore britannico. Basti pensare che non vengono riportate né le fonti delle citazioni né una bibliografia.

L’argomento cardine attorno a cui ruota tutta la riflessione di Simonelli è dunque l’importanza del linguaggio, un tema centrale per un autore come Tolkien. Un uomo di parola accompagna infatti il lettore attraverso la carriera accademica del Professore, dall’esperienza di lessicografo per l’Oxford English Dictionary fino agli studi sugli antichi poemi anglosassoni, per poi affrontare il suo «vizio segreto», il piacere fonoestetico che Tolkien traeva dal linguaggio – quello che Simonelli chiama «sentimento linguistico» (p. 22).

Non mancano riflessioni sulla parola e sul suo significato, sulle opere che Tolkien studiò e che più lo influenzarono, sullo sviluppo delle lingue da lui inventate e delle sue opere narrative, con frequenti incursioni comparative nella letteratura tedesca, che Simonelli, da laureato in filologia germanica e traduttore dal tedesco, conosce bene.

Tuttavia, la lettura di Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien mi ha lasciato insoddisfatto sotto molti aspetti. Il primo, già evidenziato, è il fatto che non si entra mai veramente nel merito delle questioni, citando altri studi o articoli accademici. Vista la formazione e le indubbie competenze dell’autore mi sarei aspettato una lettura critica del legendarium o una trattazione più approfondita di un argomento così affascinante e complesso come il ruolo del linguaggio in Tolkien.

Molto azzeccato mi è parso il paragone tra gli Ent, i Pastori degli Alberi, e Tolkien, il loro autore: proprio come Tolkien collaborò all’OED1 in veste di lessicografo, Barbalbero è «un formidabile enciclopedico catalogatore degli abitanti della Terra di Mezzo» (p. 104). Proprio come l’Ent odia Saruman, Tolkien conclude così un suo discorso tenuto a Rotterdam il 28 marzo 1958: «Guardo a est e ovest, a nord e sud, e non vedo Sauron; ma vedo che Saruman ha molti discendenti». Entrambi detestano le menti «di metallo e ingranaggi», che violano l’ordine naturale e non hanno rispetto per le growing things, per «le cose che crescono».

Interessante è poi il capitolo conclusivo, Effetto finale, che ripercorre la fortuna e la ricezione dell’opera di Tolkien, riportando anche un rapporto del 1982 sul Professore (che non conoscevo) scritto da una commissione parlamentare italiana di cui vengono giustamente messi in evidenza gli imperdonabili errori e le semplificazioni pressappochiste. Devo però aggiungere che mi sarei aspettato qualcosa di più dal breve paragrafo sulle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson e la nuova serie prodotta da Amazon Prime.


1 Oxford English Dictionary

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Emilio Patavini (Genova, 2005). Appassionato lettore di fantasy, fantascienza, weird e horror, si interessa di letterature medievali germaniche, mitologia comparata e di studi sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien. Si occupa in particolare delle fonti di ispirazione mitologiche, letterarie e linguistiche di Tolkien e le loro influenze sul legendarium, e del rapporto tra Tolkien, il fantasy e la fantascienza. Nel 2019 ha tenuto una conferenza su Tolkien dal titolo “Tolkien Ritrovato”. È stato membro della Tolkien Society inglese e ha scritto articoli e recensioni per Amon Hen: Bulletin of the Tolkien Society, LibriNuovi (http://librinuovi.net/) e Liberidiscrivere (https://liberidiscrivere.com/). È intervenuto in varie puntate della web-radio “La Voce di Arda”. Nel dicembre 2020 è entrato a far parte della redazione di Tolkien Italia.