Credit: Prime Video

L’Antagonista: Adar e i Figli dell’Uno

Galadriel & Adar – II Parte

di Emanuele Cappella


Proseguiamo il discorso avviato nel precedente articolo e cerchiamo di dare una risposta alla domanda: cosa sono gli orchi, quale rapporto hanno con Sauron e come è giusto comportarsi con loro?
Già, gli orchi. Vediamo cosa ha da dirci la serie tv, in un momento del sesto episodio che vede Galadriel faccia a faccia con la sua nemesi Adar, “Uruk” progenitore di orchi [4].

Galadriel: [Gli orchi] Non sono figli, sono schiavi.

Adar: Ma ognuno ha un nome, un cuore

Galadriel: Un cuore creato da Morgoth

Adar: Noi siamo creazioni dell’Uno, Signore del Fuoco segreto, proprio come voi. Siamo degni del soffio della vita e altrettanto degni di una casa […]

Galadriel: No, la tua razza è stata un errore. Creata per scherno. E anche se ci mettessi questa intera era, giuro di sradicare ogni traccia di tutti voi […]

Adar: Sembrerebbe che io non sia l’unico elfo in vita che è stato trasformato dall’oscurità. Forse la tua ricerca del successore di Morgoth sarebbe dovuta cessare nel tuo specchio.

Questo dialogo è secondo me il perno della prima stagione. Come evolverà questo tema? Al momento l’approccio è molto sfumato e aperto: si percepisce l’esistenza di tradizioni discordanti sulla nascita degli orchi, e i dubbi sollevati sono gli stessi con cui Tolkien stesso si è dovuto confrontare a più riprese nella stesura del suo Legendarium.

Nell’analizzare queste due prospettive contrapposte farò riferimento direttamente e indirettamente allo splendido volume “Morgoth’s Ring”, a quanto mi risulta ancora non tradotto in italiano, e più nello specifico alla raccolta di scritti intitolata “Myths transformed”, dove il buon Cristopher Tolkien ha confrontato le diverse tradizioni sugli orchi, recuperando tutti i manoscritti del padre sul tema, incluse le sue ultime convinzioni.

Mia immagine (Edizioni HarperCollins)

Cominciamo:

1. Da chi discendono gli orchi?

Effettivamente nel Silmarillion viene esplicitamente riportato che gli orchi derivano da una corruzione degli elfi, ed è questa tradizione che ritroviamo nei film diretti da Peter Jackson [5], nonché incarnata in Adar nello sceneggiato tv. Tuttavia nei suoi ultimi lavori lo scenario cambia e Tolkien inizia ad eliminare questa connessione elfica, preferendo una versione per cui gli orchi sono stati ottenuti dalla perversione degli uomini a opera di Morgoth e Sauron [6, 7]. E fin qui poco importa, almeno per me: sia che si tratti degli uomini, degli elfi, o addirittura di entrambi [8], in ogni caso il punto è che c’è una connessione intima tra queste diverse razze, ed è per questo che Adar mette sullo stesso piano elfi e orchi, con lui come supposto anello di connessione nell’evoluzione della specie. Buoni e cattivi nell’opera hanno lo stesso status esistenziale, un po’ come nel nostro mondo. In fondo, siamo tutti Figli dell’Uno, come dice Adar. O no?

2. Chi ha creato gli orchi?

In tutta la sua opera Tolkien sosterrà univocamente che solo il Signore del Fuoco Segreto, ovvero Eru, ha la facoltà di creare. Adar su questo punto ha assolutamente ragione in senso strettamente “teologico” e cosmogonico. Ma la questione è estremamente complessa, perché per Tolkien ha anche ragione Galadriel quando afferma che la razza degli orchi è una perversione e uno scherno di Morgoth che NON ha ricevuto la “fëa” da Eru, ovvero l’anima o spirito vitale nella concezione elfica [9, 10, 11]. Addirittura,  Tolkien accosta gli orchi in diversi punti agli animali [12, 13, 14, 15], per esempio: “L’asservimento a una volontà unica che ridusse gli orchi quasi al livello di una forma di vita paragonabile alle formiche si è manifestata ancor di più durante la seconda e terza era sotto la tirannia di Sauron, il maggior luogotenente di Morgoth” [12]. Questa citazione, che sottolinea un funzionamento da mente-alveare, è tra l’altro pienamente in linea con il comportamento degli orchi nell’epilogo del Signore degli Anelli [16]. L’orco per Tolkien sarebbe dunque una creatura che, per diretto intervento di Morgoth, è stata trasformata in una sorta di automa malvagio. Addirittura, quasi a sottolineare la natura fondamentalmente estranea degli orchi, Tolkien scrive che alcuni tra loro sono spiriti Maiar malvagi incarnatisi per meglio eseguire le volontà di Morgoth o Sauron. Insomma, alcuni orchi sono più imparentati con i Balrog che con gli Uomini [17]. In questo senso, forse più che di “razza” come fa Galadriel, credo sia più corretto parlare di “specie”.

3. Cosa fare con gli orchi?

In ogni storia questo è un punto cruciale: come si deve comportare l’eroe col nemico? Nel Signore degli Anelli sappiamo il punto di vista sia di Gandalf che di Aragorn: Gandalf prova compassione per gli orchi e Aragorn li liberò dopo la guerra dando loro “tutte le terre intorno al lago di Nurnen perché fossero loro” [18, 19]. Questo atteggiamento è pienamente in linea anche con le regole di guerra vigenti nei tempi antichi, per cui gli orchi non dovrebbero essere torturati per ottenere informazioni, o uccisi se si sono arresi [20]. Qui Galadriel fa uno scivolone, spinta dalla rabbia e dalla forse fin troppo calcata impulsività, e minaccia di uccidere un prigioniero e di torturare gli orchi per avere informazioni, tanto che il vincitore morale dell’interrogatorio/simposio a me sembra Adar.

A sfumare la situazione rileverei comunque che Adar dopo il dialogo fa esplodere l’equivalente di una bomba atomica in una zona piena di civili, che verrà completamente desertificata nella sua trasformazione in Mordor, e che Galadriel invece riesce ad ammettere di sbagliare a desiderare con tanta intensità di eliminare gli orchi [21]. In questo ho personalmente visto lo show al suo meglio: discute esplicitamente di temi cosmologici al centro dell’opera di Tolkien, spingendoci ad entrare in dialogo con il Legendarium, mette in crisi Galadriel e la nostra concezione di eroe giusto, per poi ribaltare nella scena successiva la questione, che resta dunque ancora in sospeso, carica di significato e tensione. Siamo sfidati a schierarci.

Conclusione

Chi ha ragione tra i due? Da un punto di vista cosmogonico, scritti di Tolkien alla mano, è Galadriel ad essere nel giusto sulla natura degli orchi, anche se ancora deve maturare nelle conclusioni sul come combatterli. C’è ancora tempo per un’evoluzione della tematica, che seguirò con grande interesse.

La questione è cruciale, perché l’opera di Tolkien è stata accusata negli ultimi anni di deumanizzare gli orchi. Evidentemente, per la nostra cultura occidentale post-novecentesca, è generalmente più facile accettare una versione degli orchi come vittime di Morgoth, ma ancora nostri fratelli in quanto figli di Eru con i quali è possibile fare pace e trovare un equilibrio, piuttosto che con la versione tolkieniana di una specie aliena, di fatto senz’anima, che ha perso definitivamente i contatti con i suoi progenitori per intervento diretto del sadismo di Morgoth e Sauron.

George Martin, autore della saga del Trono di Spade e dichiarato fan di Tolkien, ha criticato la de-umanizzazione degli orchi in una sua celebre intervista [22] e ci sono diverse voci, soprattutto nel mondo anglofono, che accusano direttamente Tolkien di razzismo nella descrizione degli orchi [23] o si spingono fino a sostenere che il fantasy stesso come genere letterario abbia tendenze intrinsecamente razziste che emergono nella descrizione di specie aliene, odiate in quanto irrimediabilmente malvage, contro le quali la guerra è per definizione giusta [24].

Personalmente credo che sia necessario dialogare su un punto cruciale: il Signore degli Anelli e l’intero Legendarium tolkieniano devono essere necessariamente un rimando simbolico univoco al nostro mondo? Secondo me, e credo anche secondo Tolkien, no.

La Terra-di-Mezzo non è il nostro pianeta. Gli orchi non sono l’equivalente di una razza umana discriminata da un’altra razza umana. E io trovo affascinante che, oggi così come 50 anni fa, alcuni lettori sembrano ossessionati dalla necessità di trovare in ogni elemento di un’opera letteraria una “verità” del nostro mondo.  A volte spingendosi fino ad interpretare un mondo narrativo, la Terra-di-Mezzo, solo ed esclusivamente in base a quello che può esserne il riflesso sul nostro mondo. O viceversa, proiettando il nostro mondo sulla Terra-di-Mezzo, di fatto negandone l’alterità.

A giudicare da molte lettere di Tolkien, negli anni ’60 e ’70 molti lettori ricercavano nell’opera parallelismi spirituali e religiosi, soprattutto di ispirazione cattolica, per esempio la conferma che Galadriel fosse un’immagine della Madonna [25 – Lettera 320], oppure elementi di geopolitica, per esempio l’idea che gli orchi fossero i comunisti in lotta contro le forze dell’Occidente libero [26 – Lettera 203]. Oggi, sembrerebbe invece che il focus interpretativo sia soprattutto sui temi di inclusività e diritti civili, da cui la diatriba sugli orchi. Il mondo è cambiato.

Chiariamoci: la tendenza ad “applicare” un’opera alla propria esperienza è parte della nostra libertà di lettori, che lo stesso Tolkien difendeva esplicitamente [27]. Tuttavia, riportare l’intera opera esclusivamente a un tema, e forzarne ogni aspetto in quella lettura mi sembra che possa castrare la nostra capacità di approfondimento del testo, perché rischia di ingabbiare la storia in un’interpretazione univoca che può rendere ciechi ad altri aspetti, riducendo anche il piacere estetico della lettura.

In conclusione ricorderei comunque che, per citare Tolkien, “Gli elementi cosmologici del Silmarillion sono essenzialmente un resoconto di idee mitologiche, dall’origine complessa, che erano prevalenti tra gli uomini” [28]. Si tratta insomma di miti dai contorni sfumati passati dagli elfi ai Numenoreani, su cui tutti si interrogano costantemente nell’opera stessa [9].

L’Autore ha definito, come ho cercato di dimostrare, una verità su temi come l’origine del mondo, le azioni di Galadriel e la natura degli orchi, ma è un vincolo che è andato evolvendosi, cambiando drasticamente più volte. Possiamo studiarne l’evoluzione, interrogarci sul suo significato, amare o odiare la sua trasposizione cinematografica. Tuttavia, ingabbiarlo troppo rigidamente in uno singolo schema soffoca l’opera. E forse, oltre a non svelarne il significato nascosto, non fa che riflettere quello che siamo noi, ovvero quello che più desideriamo o temiamo ardentemente, come individui e come società.

Come nel test delle macchie di Rorschach. O nello specchio di Galadriel.

Riferimenti bibliografici

[4] Serie tv Amazon: “The Rings Of Power”, sesto episodio, prima stagione

[5] “[Saruman] Tu sai come gli orchi sono venuti al mondo? Erano Elfi, una volta. Catturati dai Poteri Oscuri, torturati, e mutilati. Una forma di vita rovinata e terribile.” – Dialogo tratto dal Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello (2001), New Line Cinema, diretto da Peter Jackson

[6] “Indubbiamente Morgoth, dal momento che non è in grado di creare nessun essere vivente, ha ottenuto gli orchi dall’incrocio di varie razze di Uomini” – Racconti Incompiuti, “I Drùedain”, Ed. Bompiani (2003)

[7] “This then, as it may appear, was my father final view of the question: Orcs were bred from Men” – , JRR Tolkien. Myths Transformed pg. 421 in Morgoth’s Ring | The History of Middle-earth vol.10, HarperCollins Editions

[8] “The Eldar believed Morgoth had actually ‘bred’ them by capturing Men (and Elves)” e ancora “Most of them plainly (and biologically) were corruptions of Elves (and probably later also of Men)”, JRR Tolkien. Myths Transformed in Morgoth’s Ring pg. 414 | The History of Middle-earth vol.10, HarperCollins Editions (2015)

[9] Rimando all’Athrabeth Finrod ah Andreth, un racconto contenuto nel libro Morgoth’s Ring per un affascinante simposio sul concetto di fëa in Tolkien. Per inciso uno dei due dialoganti è il fratello di Galadriel, citato anche nella serie tv più volte. E questo dettaglio contribuisce ulteriormente ad intrecciare il tema di Galadriel con quello della natura delle creature della Terra-di-Mezzo

[10] Per una disamina riassuntiva sulla questione rimando al link: https://tolkiengateway.net/wiki/Orcs/Origin

[11] “Would Eru provide fear for such Creatures? For the Eagles etc. perhaps. But not for the Orcs”, JRR Tolkien Myths Transformed in Morgoth’s Ring | The History of Middle-earth vol.10, HarperCollins Editions

[12] “This servitude to a central will that reduced the Orcs almost to an ant-like life was seen even more plainly in the Second and Third Ages under the tyranny of Sauron, Morgoth’s chief lieutenant. Sauron indeed achieved even greater control over his Orcs than Morgoth had done.” JRR Tolkien. Myths transformed, pag 419, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

[13] “The Orcs were beasts of humanized shape (to mock Men and Elves) deliberately perverted/converted into a more closer resemblance to Men […] they had lost as much independence as have, say, dogs or horses of their human masters.” JRR Tolkien Myths transformed, pg. 410 in Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Vol. 10, HarperCollins Ed. (2015).

[14] My father wrote as follows on the question of whether orcs could have “souls” or “spirits”: [orcs] where more lie puppets filled (only at a distance) with their maker’s ming and will, or ant-like operating under direction of a queen-centre. Cristopher Tolkien sull’opera del padre in Myths transformed pg. 412, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

[15] “[Their] talking was largely echoic (cf. parrots)” JRR Tolkien Myths transformed pg. 411, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

[16] Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re – Il Campo di Cormallen, Ed. Bompiani (2001): “Come le formiche che vedendo morire l’essere che covava in fono alla loro tana, turgido e malevolo, dominandole tutte si mettono a vagare senza scopo né senso per poi lasciarsi morire, anche le creature di Sauron, orchi o troll o bestie rese schiave incominciarono a correre qua e là come impazzite, alcune uccidendosi, altre gettandosi nei pozzi, altre ancora cercando rifugio nei luoghi bui e tenebrosi lontani da ogni speranza”

[17] “But always among them (as special servants and spies of Melkor, and as leaders) there must have been numerous corrupted minor spirits who assumed similar bodily shapes. (These would exhibit terrifying and demonic characters)” JRR Tolkien Myths transformed pg. 418, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

[18] Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re – L’assedio di Gondor, Ed. Bompiani (2001): “Provo compassione anche per i suoi schiavi”

[19] Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re – Il Sovrintendente e il Re, Ed. Bompiani (2001): “… e gli schiavi di Mordor li liberò e diede loro tutte le terre intorno al lago Nurnen perché fossero loro.”

[20] “Ovvero, dal momento che [gli orchi] sono come dita delle mani di Morgoth, è di fatto una necessità che siano combattuti con la massima severità, ma non devono essere trattati secondo le loro stesse norme di crudeltà e slealtà […]. Benchè non tutti gli elfi o gli uomini rispettassero queste linee guida, gli orchi non potevano essere torturati per ottenere informazioni e qualora si fossero arresi in battaglia andavano risparmiati” (traduzione mia) JRR Tolkien Myths transformed pg. 419, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

[21] Dialogo tratto dal settimo episodio della prima stagione della serie Amazon “The Rings of Power” Theo: Quanti [orchi] hai ucciso? Galadriel: Molti Theo: Bene Galadriel: Io non userei questa parola Theo: Perchè no? Galadriel: Oscura il cuore chiamare azioni oscure un bene. Lascia posto al male per attecchire dentro di noi

[22] “What did he do with all those Orcs? A lot of Orcs left over. They weren’t all killed, they ran away into the mountains. Sauron fell down, but you see all the Orcs running away. Did Aragorn carry out a policy of systematic Orc genocide? Did he send his knights out into the hills to kill all the Orcs? Even the little baby Orcs? Or was there Orc rehabilitation going on. Trying to teach the Orcs to be good citizens. And if the Orcs were the result of Elves… could Orcs and Elves intermarry?” – intervista al Trinity College di Dublino disponibile integralmente qua: https://www.youtube.com/watch?v=OYmJu600W8E

[23] https://www.theguardian.com/books/2002/dec/02/jrrtolkien.lordoftherings

[24] https://www.nbcnews.com/think/opinion/new-lord-rings-rings-power-revives-racism-debate-rcna45955

[25] “Mi hanno particolarmente interessato le sue osservazioni su Galadriel. Penso che sia vero per quanto riguarda il suo personaggio devo molto all’insegnamento e all’immagine cristiana e cattolica di Maria, ma in realtà Galadriel stava facendo penitenza” La realtà in trasparenza – Lettere, Bompiani Edizioni (2001) pag. 458

[26] There is no ‘symbolism’ or conscious allegory in my story […] To ask if the Orcs ‘are’ Communists is to me as sensible as asking if Communists are Orcs. The Letters of J.R.R. Tolkien: A Selection – 2006 edition

[27] “I cordially dislike allegory in all its manifestations, and always have done so since I grew old and wary enough to detect its presence. I much prefer history, true or feigned, with its varied applicability to the thought and experience of readers. I think that many confuse ‘applicability’ with ‘allegory’; but the one resides in the freedom of the reader, and the other in the purposed domination of the author.”

[28] JRR Tolkien Myths transformed pg. 371, Morgoth’s Ring – The History of Middle Earth | Volume 10, HarperCollins Ed. (2015).

Emanuele Cappella
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Emanuele Cappella. Dottore di ricerca in psicologia, lavoro come data analyst nel settore bancario. Lettore onnivoro, sono appassionato del Legendarium tolkieniano da quando, a 11 anni mio papà mi ha portato dalla biblioteca una vecchia edizione de “Lo hobbit”. Il mio personaggio preferito è Galadriel.