Tre imperdibili novità tolkieniane uscite per Bompiani – II Parte: J.R.R. Tolkien, Wayne G. Hammond e Christina Scull, L’arte dello Hobbit

di Emilio Patavini


Proseguendo il discorso avviato nel precedente articolo, oggi daremo conto della seconda delle tre pubblicazioni tolkieniane uscite lo scorso 26 ottobre per i tipi di Bompiani.

Wayne G. Hammond e Christina Scull, L’arte dello Hobbit (Bompiani 2022). Data di uscita: 26 ottobre. Traduzione di Riccardo Valla. 144 pp. 30€

Si tratta di un volume in cofanetto con più di cento immagini ad alta risoluzione di illustrazioni, bozzetti, disegni per copertine, pagine manoscritte, schizzi preliminari e mappe provenienti dalle collezioni della Biblioteca Bodleiana di Oxford e dalla Marquette University di Milwaukee, Wisconsin. Molte delle immagini sono inedite, altre sono pubblicate a colori per la prima volta.

Wayne G. Hammond e Christina Scull sono due tra i più importanti studiosi tolkieniani. Hanno curato le edizioni de Il cacciatore di draghi e Roverandom, oltre ad aver pubblicato il volume J.R.R Tolkien: Artist and Illustrator (HarperCollins 1995) e il monumentale The J.R.R. Tolkien Companion and Guide (HarperCollins 2006; seconda edizione rivista 2017), uno studio fondamentale sulla vita e le opere di Tolkien di più di 2000 pagine.

Questo libro ripercorre la storia de Lo Hobbit vista dal suo processo creativo, che per Tolkien significava anche disegnare mappe, abbozzare paesaggi, delineare scene e raffigurare personaggi. Pur essendo un artista dilettante e autodidatta, era dotato di uno straordinario talento. Le sue illustrazioni sono accattivanti e ricche di fascino. Vedere le immagini fornite dall’autore, oltre alle sue parole, arricchisce notevolmente l’esperienza di lettura.

È stato notato dalla critica Margery Fisher che le illustrazioni di Tolkien «non sono infantili, almeno non volutamente, mettono in forma visiva il tipo di mondo magico che potrebbe benissimo essere immaginato da un bambino» (p. 15). Alcuni disegni inclusi nella sua prima opera narrativa, Lo Hobbit (1937), richiesero numerosi schizzi di prova. Altri, invece, derivavano da disegni eseguiti precedentemente, come Il Portale del Palazzo del Re degli Elfi, ispirato a due disegni di Tolkien che ritraggono l’ingresso di Nargothrond, o come Boscotetro, basato sul disegno di Taur-na-Fuin, realizzato per il Silmarillion, con alcune modifiche come l’eliminazione degli Elfi e l’aggiunta dei funghi e di un ragno. Scrivono Hammond e Scull che si tratta anche di uno «dei numerosi disegni eseguiti da Tolkien che ritraggono antiche foreste ancora esistenti nella memoria culturale dell’Europa del Nord» (p. 74), e a ben guardare l’illustrazione di Boscotetro ricorda molto l’oscura foresta nordeuropea ritratta in Princess in the Forest (1912) dall’illustratore svedese di inizio ‘900 John Bauer.

Nelle prime pagine dell’introduzione viene ripercorsa la storia editoriale de Lo Hobbit, strettamente legata a quella delle illustrazioni realizzate da Tolkien a corredo del testo, comprese le differenze nelle prime edizioni del romanzo e le tecniche di realizzazione del tempo. Le descrizioni raccontano con precisione l’evoluzione che ha portato gli schizzi, i disegni preparatori e le diverse versioni alla loro forma definitiva che tutti conosciamo. Troviamo persino i vari disegni realizzati per la copertina, il dorso e la sovraccoperta de Lo Hobbit che testimoniano il perfezionismo e la cura meticolosa per il dettaglio di Tolkien. Assieme a L’arte del Signore degli Anelli e ai due volumi curati da Catherine McIlwaine (Mondadori 2020), è sicuramente un volume indispensabile per esplorare e approfondire il Tolkien artista.

Nota: si ringrazia l’Ufficio Stampa Giunti per aver gentilmente inviato una copia del libro al recensore.

Emilio Patavini
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Emilio Patavini (Genova, 2005). Appassionato lettore di fantasy, fantascienza, weird e horror, si interessa di letterature medievali germaniche, mitologia comparata e di studi sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien. Si occupa in particolare delle fonti di ispirazione mitologiche, letterarie e linguistiche di Tolkien e le loro influenze sul legendarium, e del rapporto tra Tolkien, il fantasy e la fantascienza. Nel 2019 ha tenuto una conferenza su Tolkien dal titolo “Tolkien Ritrovato”. È stato membro della Tolkien Society inglese e ha scritto articoli e recensioni per Amon Hen: Bulletin of the Tolkien Society, LibriNuovi (http://librinuovi.net/) e Liberidiscrivere (https://liberidiscrivere.com/). È intervenuto in varie puntate della web-radio “La Voce di Arda”. Nel dicembre 2020 è entrato a far parte della redazione di Tolkien Italia.