di Emilio Patavini
Il libro dei racconti perduti – prima parte: ritorna in libreria il primo volume de “La Storia della Terra di Mezzo” in una nuova edizione
Con questo post su Facebook, il 29 ottobre 2021, il profilo ufficiale di Bompiani aveva annunciato la notizia dell’uscita de La storia della Terra di Mezzo in lingua italiana:
Una notizia che ha fatto felici molti appassionati, che da tempo attendevano la pubblicazione della HoME completa in italiano. I consulenti editoriali di questa operazione sono i soci dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani: Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri, Barbara Sanguineti, Norbert Spina e Claudio Antonio Testi, che hanno revisionato le traduzioni dei primi due volumi, già editi prima dalla Rusconi e poi dalla Bompiani sotto i titoli di Racconti ritrovati (1986) e Racconti perduti (1987). I titoli delle nuove edizioni dei primi due volumi sono cambiati per essere più aderenti ai titoli originali: Il libro dei racconti perduti – prima parte (uscito il 18 maggio) e Il libro dei racconti perduti – seconda parte (uscita prevista a settembre 2022). Il terzo volume, I Lai del Beleriand, inedito in Italia, uscirà a ottobre 2022 e sarà tradotto da Luca Manini (già traduttore de La caduta di Gondolin, La Storia di Kullervo, Beowulf, Beren e Lúthien), che abbiamo intervistato qui. Il quarto volume, La Formazione della Terra di Mezzo uscirà nel 2023 e sarà tradotto da «una coppia di traduttori esperti», come annunciato qui. L’opera sarà conclusa nel 2026, quando i lettori italiani avranno a disposizione tutti i volumi de “La Storia della Terra di Mezzo”.
Sabato 14 maggio, il numero 284 di Robinson, l’inserto culturale di Repubblica, ha dedicato la copertina e le prime sette pagine a J.R.R. Tolkien e alla pubblicazione de La storia della Terra di Mezzo in italiano. Al suo interno era possibile trovare le copertine dei primi tre volumi e soprattutto brani inediti in anteprima tratti dai capitoli “Il Lai di Leithian” e “Túrin figlio di Húrin & Glorund il Drago” del terzo volume, I Lai del Beleriand, tradotto da Luca Manini con la consulenza di Giampaolo Canzonieri.
Lunedì 23 maggio, siamo venuti a conoscenza di ulteriori dettagli sui traduttori grazie a questo tweet:
Possiamo supporre che siano proprio Edoardo Rialti e Stefano Giorgianni i membri della «coppia di traduttori esperti» che lavorerà al quarto volume, anche se il tweet riporta la copertina del decimo volume, L’Anello di Morgoth. Edoardo Rialti e Stefano Giorgianni sono due esperti tolkieniani, nonché traduttori professionisti. Il primo, classe 1982, insegna letteratura comparata in Italia e in Canada. Ha tradotto autori come Joe Abercrombie, George R.R. Martin, Pierce Brown, R.K. Morgan, Oscar Wilde, C.S. Lewis e G.K. Chesterton. Sulle pagine de Il Foglio si è occupato di critica letteraria e ha curato le biografie a puntate di J.R.R. Tolkien (La lunga sconfitta, la grande vittoria. La vita e le opere di J.R.R. Tolkien), G.K. Chesterton (L’uomo che ride. L’avventura umana e letteraria di G.K. Chesterton), C.S. Lewis (Un’infinita sorpresa. La vita e le opere di C.S. Lewis) e C. Hitchens edite da Cantagalli. Il secondo, classe 1984, laureato in linguistica, è socio fondatore dell’AIST, saggista e traduttore. Tra le altre cose ha tradotto I mondi di J.R.R. Tolkien di John Garth, Tolkien. Creatore della Terra di Mezzo e Tolkien. I Tesori di Catherine McIlwaine, tutti editi da Mondadori. È autore del saggio J.R.R. Tolkien: Il Signore del Metallo. L’immaginario tolkieniano nel panorama heavy metal dal black al power.
Edoardo Rialti e il presidente dell’AIST, Roberto Arduini, hanno inoltre presentato il nuovo progetto editoriale de “La Storia della Terra di Mezzo” domenica 22 maggio al Salone del Libro di Torino, in un evento dal titolo I sentieri selvaggi di J.R.R. Tolkien e moderato da Loredana Lipperini, scrittrice, voce di Fahrenheit Radio 3 e appassionata tolkieniana.
Il progetto editoriale de “La Storia della Terra di Mezzo”, completa e in italiano, si colloca in un momento di particolare attenzione al mondo tolkieniano per via della serie TV Gli Anelli del Potere che uscirà a settembre su Amazon Prime Video. Ma vediamo in dettaglio di cosa tratta e da quali libri è formata questa collana (i titoli in italiano saranno quelli adottati dalle nuove edizioni Bompiani):
- Il Libro dei Racconti Perduti – Prima Parte (The Book of Lost Tales Part One, 1983)
- Il Libro dei Racconti Perduti – Seconda Parte (The Book of Lost Tales Part Two, 1984)
- I Lai del Beleriand (The Lays of Beleriand, 1985)
- La Formazione della Terra di Mezzo (The Shaping of Middle-earth, 1986)
- La Strada Smarrita e altri scritti (The Lost Road and Other Writings, 1987)
- Il Ritorno dell’Ombra (The Return of the Shadow, 1988)
- Il Tradimento di Isengard (The Treason of Isengard, 1989)
- La Guerra dell’Anello (The War of the Ring, 1990)
- La Disfatta di Sauron (Sauron Defeated, 1992)
- L’Anello di Morgoth (Morgoth’s Ring,1993)
- La Guerra dei Gioielli (The War of the Jewels, 1994)
- I Popoli della Terra di Mezzo (The Peoples of Middle-earth, 1996)
I primi due volumi presentano in due parti The Book of Lost Tales, i primi abbozzi del legendarium tolkieniano. Il terzo contiene i racconti in versi di due delle grandi storie della Terra di Mezzo: quella di Túrin e quella di Beren e Lúthien. Il quarto e il quinto volume seguono gli sviluppi della mitologia tolkieniana da The Book of Lost Tales fino al Quenta Silmarillion con dizionari etimologici, vocabolari elfici, trattazioni sulla struttura cronologica e geografica di Arda e una storia sul viaggio nel tempo, The Lost Road. Dal sesto al nono volume viene trattata l’evoluzione de Il Signore degli Anelli. Il decimo e l’undicesimo volume documentano le versioni più tarde de Il Silmarillion, scritte dopo aver completato Il Signore degli Anelli. Il dodicesimo esplora le Appendici de Il Signore degli Anelli; contiene il sequel Il Signore degli Anelli, The New Shadow, e svariati saggi scritti negli ultimi anni di vita del Professore. Nel 2002 si è aggiunto un tredicesimo volume, The History of Middle-earth Index, che ha integrato gli indici di tutti e dodici i libri in un unico volume.
Parliamo un attimo della nuova edizione dei Racconti Ritrovati, uscita il 18 maggio con il titolo più fedele all’originale Il Libro dei Racconti Perduti – Prima Parte. L’edizione è ben curata, con una brossura con alette e non la tipica brossura nera delle opere di Tolkien pubblicate ultimamente da Bompiani. La traduzione rimane quella di Cinzia Pieruccini, ma è stata “riveduta e ampliata in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani”. Come si legge nella Nota alla presente edizione: «Altro fondamentale atto dovuto è stato il reintegro di alcune parti espunte dalla pubblicazione del 1986, come le versioni iniziali o intermedie di due poesie, ma anche due pagine contenenti un Glossario di termini inglesi “obsoleti, arcaici e rari”. Con l’occasione si è provveduto a correggere alcune imprecisioni a diversi livelli, dai tempi verbali originali, che nel volume del 1986 erano stati uniformati nelle parti narrative o trasposti al presente storico nelle sezioni critiche» (pp. 21-22). Tra i materiali esclusi dalle precedenti edizioni Rusconi e Bompiani, vi sono le due pagine di un Breve glossario di parole obsolete, arcaiche e rare, rimasto finora inedito. Delle traduzioni mancanti o delle ritraduzioni si è occupato Luca Manini, già impegnato nella traduzione del terzo volume, I Lai del Beleriand, in uscita a ottobre. In particolare, sono state tradotte ex novo le poesie Habban beneath the Stars, Kôr, In a City Lost and Dead e aggiunte versioni alternative di You & Me and the Cottage of Lost Play e Kortirion among the Trees. Anche Why the Man in the Moon came down too soon è stata tradotta nella sua versione originale, a cominciare dal titolo. Nell’Introduzione di Christopher Tolkien sono state corrette le grafie di «Aragon» (p. 7) e «Sam Gangee» (p. 7 e 9); i «diavoli» dell’edizione precedente tornano finalmente a essere «goblin», come nella poesia Goblin Feet, che passa da «Piedi di diavoletto» a «Piedi di goblin». La «folletta Wendelin» (p. 141), in originale «the fay Wendelin», diventa una «creatura fatata». A p. 296 della precedente edizione, dove Christopher Tolkien fornisce la traduzione dell’anglosassone æsc e del norreno askr, ovvero ash, la traduzione italiana aveva «cenere». Ma in questo contesto ash non aveva il significato di “cenere” ma di “frassino” (ash-tree): l’errore è stata corretto. I personaggi di Ermon ed Elmir, infatti, sono chiaramente ricalcati sul modello del primo uomo e della prima donna creati dagli dei nella mitologia norrena: Askr (da un albero di frassino) ed Embla (da un albero di olmo). I nomi tratti da Il Signore degli Anelli seguono la nomenclatura di Ottavio Fatica e inoltre sono stati cambiati anche i titoli di alcuni capitoli del volume: per esempio, avvento viene sostituito con venuta. Infine, salta subito all’occhio l’uso differenziato dei caratteri all’interno del volume: Garamond per i testi originali di J.R.R. Tolkien e Verlag per i commenti di Christopher Tolkien e per il resto del volume.
Nota: si ringrazia l’Ufficio Stampa Giunti per aver gentilmente inviato una copia del libro al recensore.
Fonti immagini:
https://www.tolkien.it/2021/10/31/history-of-middle-earth-in-italiano/
https://www.bompiani.it/catalogo/il-libro-dei-racconti-perduti-prima-parte-9788830118423
Emilio Patavini (Genova, 2005). Appassionato lettore di fantasy, fantascienza, weird e horror, si interessa di letterature medievali germaniche, mitologia comparata e di studi sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien. Si occupa in particolare delle fonti di ispirazione mitologiche, letterarie e linguistiche di Tolkien e le loro influenze sul legendarium, e del rapporto tra Tolkien, il fantasy e la fantascienza. Nel 2019 ha tenuto una conferenza su Tolkien dal titolo “Tolkien Ritrovato”. È stato membro della Tolkien Society inglese e ha scritto articoli e recensioni per Amon Hen: Bulletin of the Tolkien Society, LibriNuovi (http://librinuovi.net/) e Liberidiscrivere (https://liberidiscrivere.com/). È intervenuto in varie puntate della web-radio “La Voce di Arda”. Nel dicembre 2020 è entrato a far parte della redazione di Tolkien Italia.