Le iniziative in Italia
Purtroppo la situazione di quest’anno non ha permesso agli appassionati di incontrarsi fisicamente, ma ovviamente la tecnologia ci è venuta in soccorso in diversi modi.
In onore della ricorrenza gli eventi in programma sono stati molti ed hanno quasi sempre compreso suggerimenti sui passi da leggere o la lettura in diretta di brani tramite piattaforme on-line, con inviti a condividere i passi che si stavano leggendo.
Il sito italiano
Come negli anni passati, la modalità con cui buona parte degli enti tolkieniani italiani ha promosso la celebrazione è stata attraverso il sito Tolkien Reading Day, che vede coinvolti la Società Tolkieniana Italiana, Tolkieniana.net, Tolkien Italia, Eldalie e l’associazione I Cavalieri del Mark. Il sito ha come scopo quello di promuovere l’evento, offrendo gli spunti per festeggiare al meglio e offrire supporto a chi volesse organizzare un raduno sul territorio, proposito poi vanificato dallo stato d’emergenza per quest’anno. Il sito sostanzialmente contiene due pagine: una dedicata alla storia e al significato del Tolkien Reading Day, dove è possibile controllare quali sono i temi dell’anno, leggere degli spunti per i passi da leggere se non si sa da dove cominciare, e, volendo, si possono condividere direttamente i propri passi preferiti; l’altra pagina contiene informazioni riguardanti i vari problemi avuti con la SIAE negli anni scorsi, problemi che hanno ostacolato gli incontri in passato.
AIST – Associazione Italiana Studi Tolkieniani
L’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si può dire che abbia agito parallelamente all’iniziativa del sito di cui abbiamo appena parlato, cioè promuovendo l’evento in sè e segnalando le varie possibilità di festeggiamenti. Questo obiettivo è stato perseguito pubblicando il 25 marzo stesso un articolo che raccoglie molte iniziative del giorno.
Per quanto virtuoso l’obiettivo, forse quest’ultimo non è stato raggiunto al massimo pubblicando le notizie solamente il giorno stesso: non si riscontra per esempio sulla cronologia della pagina Facebook dell’AIST la creazione di attesa nei giorni precedenti al 25 marzo tra i seguaci , come invece si è trovata su altre pagine e gruppi tolkieniani.
Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani
Come l’AIST, anche l’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani ha pubblicato un post il giorno stesso del Tolkien Reading Day, nel quale Paolo Gulisano ha condiviso le sue riflessioni sul tema annuale, scegliendo come titolo una frase tratta dal saggio di Tolkien On Fairy-stories: «Un’era di mezzi migliori per fini peggiori». È infatti con queste parole che Tolkien, citando Christopher Dawson, descrisse la sua epoca segnata dalla industrializzazione.
Attraverso la sua radio ufficiale, Radio Brea, l’associazione l’indomani ha poi fatto compagnia agli ascoltatori con la sua trasmissione settimanale, invitando anche ospiti di spicco come Mauro Toninelli e Chiara Nejrotti.
La Voce di Arda
Dal canto suo la web-radio La Voce di Arda ha celebrato il Tolkien Reading Day con due occasioni raddoppiando l’evento: il 25 Marzo è stata trasmessa la settima ed ultima puntata del Corso di lingue Elfiche, il giorno 8 Aprile invece è stata dedicata una puntata al tema indicato dalla Tolkien Society, Natura e Industria.
Il Corso di lingue elfiche era iniziato il 20 settembre dello scorso anno, peraltro all’ombra di un altro grande evento tolkieniano annuale: eravamo nel bel mezzo della Tolkien Week, la settimana dell’anno che contiene il 22 settembre, l’Hobbit Day festeggiato nella data del compleanno di Bilbo e Frodo Baggins. Il corso ha accompagnato gli ascoltatori per sette mesi con appuntamento pressochè mensile, offrendo sette puntate alla scoperta dei linguaggi fittizi di Tolkien, tutt’altro che marginali per la comprensione del suo legendarium. Infatti la perizia con cui Tolkien creò il legendarium deriva dalla lucida coscienza di Tolkien che le colonne portanti dell’identità di un popolo sono tre: le fiabe, la mitologia, il linguaggio. Proprio per questo Tolkien si preoccupò di dotare ognuno dei popoli che inventò di questi tre elementi. E nella narrazione tolkieniana quale importanza ha la lingua? A tal proposito si può ragionare su come la conoscenza dell’elfico cambi la vita a Bilbo e Frodo: Bilbo Baggins infatti imparò l’elfico parlando con i due più grandi regnanti elfici della Terra di Mezzo, Elrond e Thranduil. Sia Bilbo chee Frodo imparando l’elfico crescono e diventano amici degli Elfi, come ci mostra l’episodio di Gildor Inglorion che riconosce l’Alto Elfico di Frodo che egli ha imparato da Bilbo. Questa amicizia dovuta dalla conoscenza della lingua porta benefici a Bilbo e Frodo, e forse è proprio in virtù di questa amicizia con gli Elfi che a loro è concesso di accedere ad Aman, unici tra gli Hobbit, aggiungendo forse Samwise Gamgee. In conclusione l’influenza delle lingue sulla narrazione di Tolkien e la loro importante e costante presenza permetterebbe addirittura di considerare il legendarium addirittura un lungo saggio di estetica linguistica.
Il relatore del corso è stato Gianluca Comastri, già autore dell’opera Le lingue degli elfi delle Terre di Mezzo. Storia e sviluppo delle lingue elfiche di Arda, pubblicato in due volumi. Nella presentazione dell’ultima puntata rilasciata all’Associazione I Cavalieri del Mark, Comastri ha detto che questo corso è stata una «sfida nella sfida» per il fatto che la lunghezza di tre ore di ogni singola puntata avrebbe potuto penalizzare la partecipazione, «e invece, serata dopo serata, la risposta era sempre convincente. […] Quello che mi auguro, come dopo ogni volta in cui ho l’occasione di parlare in pubblico del mio argomento più caro, è ovviamente di aver risvegliato lo stesso interesse almeno in una parte di chi ha scelto di dedicarmi il suo tempo».
Per onorare poi il tema di quest’anno La Voce di Arda ha organizzato una seconda puntata l’8 Aprile, che ha ospitato una registrazione di Sebastiano Tassinari. Tassinari ha letto in diretta alcuni passi tratti dalle opere di Tolkien ma organizzandole in modo da poter affrontare la figura di Tolkien da diverse prospettive. Infatti è stato analizzato: Tolkien come narratore attraverso le lettura di passi tratti direttamente da Il Signore degli Anelli, Foglia di Niggle, La Caduta di Gondolin e Il racconto di Tinùviel; il Tolkien come saggista con passi tratti da On Fairy-Stories; ed infine il lato più umano e personale di Tolkien con la lettura di brani tratti dalle Lettere e dalla Biografia di Carpenter e quella di White, riuscendo a tenere banco per ben 2 h e 45 minuti facendo immergere gli ascoltatori nel mondo di Tolkien. Tassinari ha anche colto l’occasione per leggere brani non tolkieniani che però hanno alcuni punti in comune con Tolkien riguardo al tema annuale: per esempio, sono stati letti dei passi tratti da Il Leone, la Strega e l’Armadio di C.S. Lewis e da Phantastes di George MacDonald.
Nel suo articolo di presentazione Tassinari ha anticipato, accennandoli, i tre macro-temi che poi ha affrontato: la Natura non immacolata della Terra di Mezzo ma anch’essa soggetta alla “caduta”, alla corruzione del peccato (per la Vecchia Foresta è un luogo ostile e pericoloso e il Vecchio Salice è una creatura maligna); la Tecnologia, la macchina e la magia manipolatrice come gli attributi delle forze del Male; e infine, il conflitto tra la Natura e l’Industria nelle esperienze personali di Tolkien, cioè come queste derivano dal suo vissuto (soprattutto dal periodo delle due Guerre Mondiali che lo segnarono profondamente).
Il Tolkien Flash Mob
Un altro interessante evento sulla scia del Tolkien Reading Day è stato quello che si è svolto lo scorso 3 aprile con un flashmob a tema Tolkien, portato avanti con l’hashtag #TolkienFlashMob, in cui si sono invitati tutti gli appassionati ed i lettori amatoriali di Tolkien a condividere sui social i passi delle opere delle musiche (dagli originali dei film alle interpretazioni di vari autori) o anche solo una foto a tema. Questo evento è stato pensato a causa dell’attuale situazione per la quale non possiamo uscire di casa, in questo modo «anche solo un tag, un breve video, una foto, due righe di scritto, un invito a leggere, una puntata radiofonica, diventano il segno di una presenza», ha spiegato Giuseppe Scattolini, presidente dei già citati Cavalieri del Mark. In che modo si è partecipato? I Cavalieri del Mark insieme ai Tolkieniani Italiani hanno fatto una diretta video sui propri social (Facebook e Instagram) in cui si invitavano i lettori a condividere ciò che volevano riguardo a Tolkien, utilizzando il tag precedentemente descritto, e non sono mancati i video degli utenti che riprendevano l’impianto audio di casa diffondere a tutto volume la colonna sonora di Howard Shore o anche brani originali eseguiti con la chitarra acustica.
Vi ricordiamo che anche qui sul nostro sito abbiamo dato un piccolo contributo pubblicando il 26 marzo un interessante articolo di Mauro Toninelli, autore del libro Colui che raccontò la Grazia. L’articolo propone una sua riflessione, dal titolo Le case di Guarigione sono Speranza.