Tolkien e la sceneggiatura per BBC Radio: ritrovata pagina manoscritta del Professore

di Paola Cartoceti, Isabella Messinese, Emilio Patavini e Sebastiano Tassinari


Il Professor Stuart D. Lee

Lo scorso sabato, il Guardian ha dato un’importante notizia a proposito di nuovo materiale inedito di Tolkien. Lo studioso tolkieniano Stuart D. Lee, anche curatore di A Companion to J. R. R. Tolkien (a maggio arriva la sua seconda edizione), ha rinvenuto negli archivi della BBC nientemeno che una pagina manoscritta di Tolkien inedita, legata alla sceneggiatura dell’adattamento radiofonico del 1955-1956 de Il Signore degli Anelli.

L’adattamento

La drammatizzazione radiofonica della BBC del 1955 può essere considerato il primo adattamento in assoluto de Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello era stato pubblicato il 20 luglio 1954 e il 20 ottobre del 1955 il terzo volume, Il Ritorno del Re, arrivava nelle librerie del Regno Unito. Meno di un mese dopo, lunedì 14 novembre 1955, numerosi radioascoltatori si immersero nell’ascolto di questa suggestiva drammatizzazione sulle frequenze di BBC Third Programme. Divenne un appuntamento settimanale che accompagnò gli ascoltatori per sei episodi di 45 minuti che narravano gli eventi de La Compagnia dell’Anello. Il 19 novembre 1956 la serie riprese con sei nuovi episodi di 30 minuti che raccontavano, piuttosto sbrigativamente e con tagli, i fatti de Le Due Torri ed Il Ritorno del Re, e l’avventura si concluse il giorno dell’antivigilia di Natale.

Purtroppo non è sopravvissuta alcuna registrazione della serie radiofonica, se non le musiche composte e dirette da Anthony Smith-Masters e la sceneggiatura. Ciononostante, i lettori di Tolkien ricordano questo adattamento soprattutto per le volte in cui esso viene citato nell’epistolario del Professore, in cui non mancano alcune lettere inviate al regista stesso della serie, Terence Tiller.

Le lettere di Tolkien dalla 175 alla 177 furono scritte proprio nei giorni in cui venivano trasmessi i primi episodi, e traspare la delusione di Tolkien per le gravi inesattezze dell’adattamento: Baccador definita figlia e non coniuge di Tom Bombadil, il Vecchio Uomo Salice indicato come alleato di Mordor e i Nani rappresentati con un accento tedesco a dispetto della loro ispirazione semitica. Anche numerosi lettori di Tolkien notarono questo genere di difetti e non mancarono di sommergere lo scrittore per segnalarglieli.
Le lettere 193 e 194 invece risalgono ai primi giorni del novembre 1956, e sono indirizzate proprio a Terence Tiller. Nella prima lettera, Tolkien risponde a Tiller che aveva chiesto indicazioni sull’accentazione della parlata dei diversi popoli e personaggi, la seconda lettera invece il Professore esterna tutto il proprio rammarico per come la seconda serie comprima tutti gli eventi de Le Due Torri e Il Ritorno del Re:

Non intendo muovere una critica dettagliata. Gli obiettivi che Lei ha perseguito realizzando questa versione mi sembrano decisamente chiari, e (ammettendone il valore e la legittimità) non credo che si potessero raggiungere meglio di così. Auguro ogni successo al Suo lavoro.

Tuttavia, restando in privato fra Lei e me, mi piacerebbe se potesse trovare il tempo per spiegarmi perché al libro sia stato riservato questo trattamento, e che valore abbia per il Terzo [Programma]. In quanto a me, io penso che pochi o nessuno degli ascoltatori che non abbiano letto il libro riusciranno a seguire la trama o a capire tutto ciò che succede.

Questo è un libro molto inadatto a rappresentazioni drammatiche o semidrammatiche. Tentare di farlo richiederebbe più spazio, molto più spazio. È assolutamente impossibile inscatolare i due libri nel tempo assegnato: sia se l’obiettivo è di fornire qualcosa di divertente in sé attraverso il mezzo di comunicazione, sia se è di far comprendere la natura dell’originale (o anche entrambe le cose). Se non è disponibile più spazio, perché non dire che è inadatto e rinunciare?

Ovviamente sono lusingato e contento che il mio libro riceva tanta attenzione, ma non posso fare a meno di chiedermi: perché in questa forma? […]

Ma, come ho detto, non ho esperienza con la radio, & comunque questa non è una critica al Suo testo, ma un rimpianto per qualcosa molto differente: forse la luna. Domanda finale: è possibile drammatizzare un racconto concepito in forma non

drammatica ma (in mancanza di un termine più preciso) epica, a meno che il drammaturgo riceva il permesso, o se lo prenda, di assumersi delle libertà in quanto persona indipendente? Credo che Lei abbia ricevuto un incarico molto arduo.

Sinceramente Suo,
J.R.R. Tolkien

È nota anche una lettera del settembre 1956 di Tolkien a Tiller, non inclusa nell’epistolario pubblicato da Christopher Tolkien e Humphrey Carpenter, ma venduta in seguito su The Tolkien Library Store. In essa leggiamo:

Do il mio permesso “in linea di principio”. Inoltre hai la mia simpatia e i miei auguri per il compito impossibile! […] Spero che forse la serie offrirà una pretesto e un’occasione per incontrarci di nuovo.

La scoperta

Se finora erano queste le principali informazioni a disposizione sull’adattamento radiofonico, in questi giorni il professor Stuart Lee arricchisce la nostra prospettiva su questa esperienza di Tolkien. Non è la prima volta che le ricerche di Lee lo conducono a grandi scoperte negli archivi della BBC (vedi qui nel paragrafo dedicato al suo articolo Tolkien in Oxford” (BBC, 1968): A Reconstruction), e questa volta tra i vari documenti della sceneggiatura radiofonica egli ha rinvenuto la pagina manoscritta di Tolkien qui sotto riprodotta.

Questa pagina porta una rielaborazione di Tolkien di una scena in cui vengono descritti gli Spettri dell’Anello quando attaccano Frodo, i suoi amici hobbit ed Aragorn a Colle Vento. Tolkien scrisse due versioni (A e B) da proporre come modifica alla sceneggiatura, scegliendo lui stesso infine la versione A. Ecco la trascrizione e traduzione integrale del testo:

Suggestion for alteration of Script. Part III pp. 19-20.

Version A. (giving all description of Wraiths to Narrator).

1. p. 19. after “forefinger of his left hand”, continue Narrator –

“At once the shapes became terribly clear. He could see under their black mantles. In their white faces burned merciless eyes. They had long grey robes; on their grey hairs were helmets of silver, and in their haggard hands were swords of steel. Their keen eyes pierced him as they rushed towards him. The tallest was crowned like a King. He gleamed with a pale light, and in his left hand he held a long pale knife. He strode up and towered above Frodo”.

PLEASE
TYPE!

2. Frodo. O Elbereth! Gilthoniel! ….
3. Frodo. What has happened? Where is the pale King?
4. Sam. We lost you, Mr. Frodo. When did you get to?
5. Frodo. Didn’t you see them? – the wraiths, and the King?
6. Aragorn. No, only their shadows. And now they are gone again. I wonder what it means. There was a King, you say? Tell me more!
7. Frodo. No! Oh, his cold eyes and cold knife! I struck at him, and called out; but there came a pain like poisoned ice in my shoulder and … I fell into darkness. Strider! I am sorry. I shouldn’t have put it on [, the Ring;] but I did take it off again. Or, I think so. Oh, the cold knife.

8. Aragorn. Ah. And here it is – the accursed knife.

Version B. (with description given to Frodo.)

1 p. 19 (as script.)

2, 3, 4, 5, 6 as above.

7. Frodo. I… I put the Ring on. Then the shapes became terribly clear, and I could see under their black cloaks. Their faces were white with cruel bright eyes; but they were all in grey: with silver helmets on their grey hair, and they had grey hands with swords of steel. Their eyes pinned me down, as they rushed at me; but one was very tall, and he gleamed with a pale light. He had a crown on like a King, and in one hand he had a long knife. I struck at him ….

(continue as above, and omit [the Ring]).

I prefer A. Both because F. was in no condition to give a detailed description, and (?) because Narrator can do it better any way.

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Suggerimento per la modifica della Sceneggiatura. Parte III pp. 19-20.

Versione A. ( dando tutta la descrizione degli Spettri al Narratore).

1. p. 19. dopo “l’indice della mano sinistra”, continuare Narratore –

“Immediatamente le forme diventarono chiarissime. Egli riusciva a vedere al di sotto dei manti neri. Nei loro visi bianchi fiammeggiavano occhi spietati. portavano un abito lungo e grigio, e sui capelli grigi, un elmo d’argento; le loro mani scarne stringevano spade d’acciaio. I loro occhi acuti lo trafissero mentre si precipitavano verso di lui. Il più alto era incoronato come un re. Brillava di una luce pallida, e nella mano sinistra stringeva un lungo coltello pallido. Si alzò a grandi passi e sovrastò Frodo”.

BATTERE A MACCHINA
PER FAVORE!

2. Frodo. O Elbereth! Gilthoniel! ….
3. Frodo. Che cos’è successo? Dov’è il pallido re?

4. Sam. Vi abbiamo perso, padron Frodo. Quando siete arrivato?
5. Frodo. Non li avete visti? – gli spettri e il Re?

6. Aragorn. No, solo le loro ombre. E ora sono spariti di nuovo. Mi chiedo cosa significhi. C’era un Re, hai detto? Dimmi di più!
7. Frodo. No, no, no! Oh, i suoi occhi freddi e il suo freddo coltello! L’ho colpito, ed ho gridato; ma mi è venuto un dolore come ghiaccio avvelenato nella mia spalla e… sono caduto nelle tenebre. Grampasso! Mi dispiace. Non avrei dovuto metterlo [, l’Anello;] ma l’ho tolto di nuovo. O, credo di sì. Oh, il freddo coltello.
8. Aragorn. Ah. Ed eccolo qui – il coltello maledetto.

Versione B. (con la descrizione data a Frodo).

1 p. 19 (come nella sceneggiatura.)

2, 3, 4, 5, 6 come sopra.

7. Frodo. Io… ho messo l’Anello. Allora le forme divennero chiarissime, ed ho potuto vedere sotto i loro mantelli neri. I loro visi erano bianchi con crudeli occhi luminosi; ma erano tutti vestiti di grigio: con elmi d’argento sui loro capelli grigi, e avevano mani grigie con spade d’acciaio. I loro occhi mi bloccavano, mentre si avventavano su di me; ma uno era molto alto, e brillava di una luce pallida. Aveva una corona come un re, e in una mano aveva un lungo coltello. L’ho colpito ….

(continua come sopra, e ommetti [l’Anello]).

Preferisco A. Sia perché F. non era in condizione di dare una descrizione dettagliata, e (?) perché ad ogni modo il Narratore può farlo meglio.

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Si può osservare come questa sceneggiatura proposta da Tolkien sia particolarmente aderente al romanzo: gli ultimi paragrafi del capitolo Un coltello nel buio ed i primi di Fuga al guado sono ripresi piuttosto puntualmente, con descrizioni e passaggi presi direttamente in prestito o solo in parte parafrasati.

Spiega Lee:

Senza la libertà concessagli nel romanzo, Tolkien considerò il modo migliore per trasmettere una descrizione degli spettri, facendo prima parlare piuttosto goffamente Frodo Baggins […] Ma poi scartò l’idea, favorendo invece l’uso del narratore.

La straordinarietà di questo rinvenimento sta dunque nell’immagine forse per molti inaspettata di Tolkien che lavora in prima persona ad un adattamento dei propri romanzi, come ha commentato la studiosa Catherine McIlwaine:

Non solo Tolkien ha accettato l’adattamento del suo libro subito dopo la pubblicazione, ma era disposto a lavorare con gli sceneggiatori, per abbreviare il testo e regolare l’equilibrio tra narrazione e dialogo, in modo che esso si adattasse alle esigenze della radio e al tempo limitato disponibile. È una scoperta molto eccitante e attuale.

La pubblicazione

Da ultimo, l’articolo del Guardian annuncia che la pagina inedita di Tolkien sarà pubblicata all’interno di The Great Tales Never End: Essays in Memory of Christopher Tolkien, in uscita a giugno per la Bodleian Library Publishing.

L’opera è a cura della già citata McIlwaine e Richard Ovenden, e conterrà saggi di grandi studiosi come Maxime H. Pascal, Vincent Ferré, Verlyn Flieger, John Garth, Wayne G. Hammond e Christina ScullCarl F. Hostetter, Tom Shippey, Brian Sibley ed ovviamente Stuart D. Lee che commenterà più approfonditamente i suoi ritrovamenti.

Ad aggiungere grande valore al libro sarà anche un saggio di Priscilla Tolkien, recentemente scomparsa (qui il nostro breve post in sua memoria). The Great Tales Never End potrebbe rappresentare di fatto il testamento della famiglia Tolkien per tutti i lettori del Professore.

Emilio Patavini
Altri articoli

Emilio Patavini (Genova, 2005). Appassionato lettore di fantasy, fantascienza, weird e horror, si interessa di letterature medievali germaniche, mitologia comparata e di studi sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien. Si occupa in particolare delle fonti di ispirazione mitologiche, letterarie e linguistiche di Tolkien e le loro influenze sul legendarium, e del rapporto tra Tolkien, il fantasy e la fantascienza. Nel 2019 ha tenuto una conferenza su Tolkien dal titolo “Tolkien Ritrovato”. È stato membro della Tolkien Society inglese e ha scritto articoli e recensioni per Amon Hen: Bulletin of the Tolkien Society, LibriNuovi (http://librinuovi.net/) e Liberidiscrivere (https://liberidiscrivere.com/). È intervenuto in varie puntate della web-radio “La Voce di Arda”. Nel dicembre 2020 è entrato a far parte della redazione di Tolkien Italia.