di Juri Villani
Un saluto allo studioso tolkieniano Enrico Spadaro, qui in veste di partecipante all’evento Prancing Pony Podcast Moot, già presentato qui sul nostro sito.
Ringraziando Enrico per la disponibilità a raccontarci come si è svolto il moot, gli rivolgiamo qualche domanda.
Ti presenteresti, per cominciare, ai nostri lettori?
Mi chiamo Enrico Spadaro, insegnante di lingue, traduttore e appassionato di Tolkien da tempo. Nel 2018 ho conseguito il dottorato in Studi Anglofoni presso l’Université d’Aix-Marseille con una tesi su Tolkien, di recente pubblicata con l’editore parigino L’Harmattan. Dopo diversi anni di peregrinazione in Europa, sono tornato a Catania, a casa mia, con tanti nuovi progetti.
Ci parleresti del tema principale dell’evento?
Il tema principale dell’evento era “Digital Recovery”, recupero digitale. “Recovery” è uno degli effetti della fantasia nonché caratteristica delle fiabe che proprio Tolkien spiega nel saggio On Fairy-stories. Sono state pertanto presentate tutte quelle attività digitali che in questo anno e mezzo di pandemia hanno permesso una diffusione tolkieniana, soprattutto nel contesto americano, trasmettendo messaggi positivi di speranza e rinascita; quella riscoperta del vero senso delle cose che Tolkien enuncia nel proprio saggio. Sono intervenuti inoltre diversi esperti
e studiosi del nostro caro autore, tra cui spicca la figura di Tom Shippey.
Di cosa trattava il tuo intervento?
Il mio intervento, sulla falsariga di quello presentato a Pisa nel mese di gennaio per il convegno italiano d’informatica umanistica e cultura digitale, mirava a presentare il progetto dei Tolkieniani Italiani in tutte le sue sfaccettature, dal gruppo pubblico su Facebook, alle varie pagine che contribuiscono al dialogo tolkieniano in Italia, senza dimenticare il contributo fondamentale del sito Tolkien Italia. Ampio spazio è infine stato dedicato alla Radio La Voce di Arda, divenuta a tutti gli effetti il canale di diffusione di Tolkien più rilevante nel nostro Paese.
Ci sono state altre attività o temi di cui vorresti parlarci?
Al di là degli interventi degli studiosi, ho molto apprezzato alcuni progetti interattivi che si focalizzavano sull’arte in Tolkien, la scoperta delle mappe o la realizzazione automatica, attraverso voci preregistrate, di un’interpretazione, a mo’ di audiolibro, dei capitoli de Il Signore degli Anelli. Seguirà una pubblicazione delle registrazioni dell’evento proprio in seno al Prancing Pony Podcast.
Quale sono state le tue impressioni sull’evento?
Devo dire che l’entusiasmo degli americani è apprezzabile quanto divertente e permette loro un’apertura sui contributi dalle fonti più disparate. In questo si vede quel ‘melting pot’ che caratterizza la loro società, nonché quella plurima visione sul mondo, che è anche un fondamento della Compagnia dell’Anello, e principio fondante dei Tolkieniani Italiani. Non si è in alcun modo parlato di ideologia o politica e, quando ne ho fatto menzione nel mio intervento, in merito alle note questioni italiane – anche in riferimento alla nuova traduzione e ad altri collettivi di studi su Tolkien – nessuno ha posto domande. È una visione più aperta e libera che dà adito a tutte quelle interpretazioni che si possono dare all’opera di Tolkien.
Com’è stato parlare di temi così significativi a una platea internazionale?
Non è stata certo la prima occasione di parlare davanti ad un pubblico diversificato – ho partecipato a meeting e congressi – ma devo dire che l’atmosfera festosa dell’evento, nonché lo spirito amicale degli ascoltatori, interessati e disponibili, è senza dubbio qualcosa da apprezzare. In campo europeo, soprattutto per quanto riguardo l’ambiente accademico, il giudizio altrui resta certo più critico e potrebbe mettere maggiormente in soggezione. Il mezzo digitale inoltre aiuta e mette senza dubbio meglio a proprio agio.
Hai qualche progetto o studio in cantiere sull’universo tolkieniano?
Con Giuseppe Scattolini abbiamo appena lanciato un “Call for Papers” sulla traduttologia tolkieniana, come di recente pubblicato su questo sito. Presto uscirà un mio articolo sulla costruzione dei mondi attraverso i sogni con la casa editrice britannica Luna Press Publishing; e gli altri progetti, non ve li svelo, per creare suspense, ma saranno senza dubbio di grande rilievo.
Segnaliamo che potete leggere la nostra intervista alla fondatrice della casa editrice Luna Press Publishing aprendo la seguente anteprima: