Le radici delle montagne
Questo capitolo trae il nome da The Roots of the Mountains (1889), romanzo fantasy di William Morris, che Tolkien citò come fonte di ispirazione per le sue Paludi Morte (per approfondire questo aspetto, si veda la seconda parte dell’Appendice, p. 188) nella Lettera 226.
Tra agosto e settembre 1911, Tolkien, assieme a «un gruppo misto quasi delle stesse dimensioni della compagnia dello Hobbit»2, fece un viaggio in Svizzera, che ricordò come «un’esperienza straordinaria, a 19 anni e dopo un’infanzia povera»3. Più di cinquant’anni dopo, raccontò al figlio Michael di quell’indimenticabile escursione in una lettera: «Il viaggio dello hobbit (Bilbo) da Gran Burrone verso l’altro lato delle Montagne Nebbiose, compresa la scivolata giù per le rocce frananti fino a boschi di pini, si basa sulle mie avventure nel 1911. […] Abbiamo camminato portando grandi zaini per praticamente tutta la strada da Interlaken a Lauterbrunnen, soprattutto per sentieri di montagna, e così a Mürren fino in cima alla Lauterbrunnenthal in una desolata distesa di morene»4. Il ricordo di quelle montagne ebbe una vasta eco su Tolkien, tanto che la montagna è uno sfondo assai ricorrente nei disegni e nelle opere pittoriche tolkieniane, assumendo quasi un valore simbolico: basti pensare alla copertina de Lo Hobbit (1937).
E che dire invece dell’illustrazione Rivendell: Looking East raffigurante Gran Burrone? È praticamente identica a una veduta della valle di Lauterbrunnen – la posizione della Casa di Elrond è stata persino identificata con la zona attorno al Vecchio Mulino. Ma torniamo alle montagne: ce ne sono due in particolare che Tolkien vide in Svizzera e che vale la pena di citare per la loro influenza sulla Terra di Mezzo. Una di esse è il Silberhorn, citato dal Professore come «l’Argentacuspide (Celebdil) dei miei sogni»5. L’altra montagna è il Matterhorn (nome del versante svizzero del Cervino), che può avere ispirato il Cornorosso. Nelle note a una versione del capitolo The Ring Goes South, Christopher Tolkien scrive: «Il Caradhras sembra essere stata una grande montagna che si assottigliava verso l’alto (come il Matterhorn), mentre il Celebdil era semplicemente coronato da una cima più piccola»6.
Alla voce Artists and Illustrators’ Influence on Tolkien della J. R. R. Tolkien Encyclopedia7, Garth cita l’ormai celebre quadro Der Berggeist di Josef Madlener e la presunta “origine di Gandalf”: parlando di Svizzera, mi sarei aspettato che facesse altrettanto in questo capitolo.
Note
1 J. R. R. Tolkien, D. A. Anderson (ed.), The Annotated Hobbit. Revised and expanded edition, Houghton Mifflin Company, Boston-New York 2002, p. 102 (trad. mia)
2 J. R. R. Tolkien, H. Carpenter (a cura di), Lettere 1914/1973, cit., p. 489
3 Ivi, p. 623
4 Ivi, pp. 620-21
5 Ibidem
6 J. R. R. Tolkien, C. Tolkien (ed.), The Treason of Isengard, HarperCollins, London 1993, pp. 174-75 (trad. mia)
7 Cfr. J. Garth, Artists and Illustrators’ Influence on Tolkien, in M. D. C. Drout (ed.), J. R. R. Tolkien Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment, Routledge, New York-London 2007, p. 37
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