ARAZZI DI AUBUSSON: saranno più di quattordici

di Maria Elena Sirio e Sebastiano Tassinari


Aubusson, XIV secolo: l’abilità fiamminga porta alla nascita di una tradizione tessile nota e viva ancora oggi, dalle iconografie capaci di spaziare dalle verdure fino alle rappresentazioni mitologiche. Stiamo parlando dei caratteristici arazzi della manifattura di questo paese della Francia, diventati nel tempo una vera e propria istituzione artistica sviluppatasi nel corso dei secoli e diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Questa storia in realtà è ormai ben nota ai lettori che ci seguono, dal momento che su questo sito da alcuni mesi ormai stiamo commentando i vari arazzi e le loro illustrazioni originali. Come riportato nel primo articolo della serie, nel corso del 2016 un accordo tra la Cité International de la Tapisserie di Aubusson e la Tolkien Estate ha dato il via ad un ciclo tessile dedicato proprio alle opere del nostro amato Professor Tolkien.

Il patto iniziale prevedeva la realizzazione di ben tredici arazzi e un tappeto che riproducono le diverse illustrazioni realizzate da Tolkien parallelamente ai suoi racconti e romanzi: Silmarillion, Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e Lettere da Babbo Natale.

Proprio il 4 giugno la Cité de la tapisserie ha presentato la sua ultima creazione: il Tappeto Nùmenòreano, di cui parleremo in un articolo dedicato. Nei giorni successivi, abbiamo avuto la fortuna di scambiare qualche mail con Denis Bridoux, uno degli esperti mondiali dell’arte pittorica di Tolkien e membro della Tolkien Society dal 1976. Bridoux inoltre collabora con il Museo Nazionale degli Arazzi di Aubusson proprio per il loro progetto Aubusson Tisse Tolkien, per questo ci ha presentato alcune novità dell’iniziativa all’interno di un suo report sulla cerimonia d’inaugurazione del tappeto.

Il progetto cambia rotta: mentre sta venendo completato il cartone per l’arazzo della Conversazione con Smaug, gli ultimi due arazzi del progetto iniziale, vale a dire Lothlórien e uno degli schizzi di Orthanc, non verranno realizzati!

«La foresta di Lothlórien in primavera, che era stata originariamente selezionata, è stata purtroppo giudicata “troppo complessa”», spiega Bridoux.

Questo però non significa che il progetto si concluderà con un numero di arazzi minore di quello concordato all’inizio!

Lo si poteva intuire da alcune foto pubblicate sui social dagli artigiani della Cité: è già stato completato il cartone per un arazzo che riprodurrà Moria’s Gate, e l’atelier di Françoise Vernaudon avrebbe cominciato la tessitura.

Oltre a Moria’s Gate, Bridoux ci ha confermato che sono state selezionate anche le seguenti opere:

  • Beleg Find Flinding in the Forest of Taur-na-Fuin;
  • The Gardens of the Merking’s Palace;
  • La Mappa originale della Terra di Mezzo di Christopher Tolkien che sarà riprodotta su un  «tappeto (anche se senza la sezione di Umbar che avrebbe sbilanciato l’opera ed è principalmente bianca).

Si deve proprio a Bridoux la scelta di Beleg Find Flinding in the Forest of Taur-na-Fuin e The Gardens of the Merking’s Palace:

La scelta di questi è stata fatta sulla base dei suggerimenti che avevo fatto al team quando avevo mostrato loro le versioni restaurate delle illustrazioni alla mia prima visita alcuni anni fa (il tempo vola), e sono stati immediatamente convinti che sarebbero stati degli arazzi meravigliosi.

Dunque il progetto non conta più tredici arazzi e un tappeto, bensì quattordici arazzi e due tappeti! O almeno questo è il numero attuale previsto, ma non è tutto! Bridoux ci ha raccontato infatti ulteriori previsioni:

Piastrella Númenóreana

Questo potrebbe non essere però la somma delle opere riprodotte in forma tessuta, come mi disse Baillie [Tolkien] quando le chiesi di una possibile tessitura dell’altro tappeto Númenóreano: se Aubusson dovesse farle ulteriori proposte di progetto queste non sarebbero viste con sfavore.

Tutto questo dipenderà ovviamente dai piani di Aubusson, dato che ora si stanno impegnando nella tessitura di diversi pezzi di Miyazaki, anch’essi sicuramente interessanti. Ho già avuto occasione di vederne uno in fase di tessitura da Patrick Guillot, che ha prodotto alcuni tappeti Tolkien, e promette di essere molto spettacolare.

Inoltre Aubusson si trova abbastanza vicino a Limoges, un altro centro mondiale di eccellenza, questa volta per la ceramica e la porcellana, e sappiamo che Tolkien ha disegnato una serie di piastrelle – incluso un altro pezzo eccezionale – ovvero la Piastrella Númenóreana. Quando ho menzionato questa possibilità a Emmanuel Gerard, direttore della Cité de la Tapisserie, mi ha detto che hanno una stretta relazione con i loro equivalenti di Limoges. Tutte le opere intessute tolkieniane saranno esposte insieme in una sala speciale in un’estensione della Cité de la Tapisserie che dovrebbe essere aperta tra qualche anno, dato che il contratto con gli architetti doveva essere firmato proprio la sera del 4 giugno.

Se dunque pensavamo di avvicinarci al tramonto della straordinaria collaborazione tra Aubusson e Tolkien, giungono sia notizie certe sia nuove speranze: chissà quali altre sorprese potrà riservarci la Cité de la Tapisserie!

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