L’arazzo
L’estrema cura e precisione dell’opera è stata fedelmente riprodotta dai Maestri della Tapisserie d’Aubusson nell’arazzo che è stato presentato al pubblico l’11 Settembre 2019. Essendo un disegno in bianco e nero, la creazione del cartone preparatorio è stata affidata a degli specialisti come Patrick e Marie Guillot e Nathalie Mourevoux (un compito che è solitamente svolto dal cartotecnica responsabile, Delphine Mangeret).
I Maestri tessitori hanno utilizzato una tecnica nota come “fili multipli”, utilizzando diversi spessori di tessitura, diversi tipi di filo (lana, cotone, lino e seta) e molte sfumature di bianco e nero. Hanno così potuto trasformare il tratto di inchiostro in filo chiaro e scuro: la riproduzione è semplicemente perfetta tanto da fare fatica a distinguerla dall’originale. Nessun elemento è stato perso nel trasformare un piccolo disegno (22,7×17,6 cm) in un’opera artigiana così grandiosa (la più grande di quelle realizzate per il progetto ben 4×3 m!).
Facile intuire che un lavoro simile abbia richiesto ben 4 mesi di lavoro in equipe per essere terminato, un tempo ed una fatica ripagati al momento del dispiegamento dell’arazzo, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Nuova Aquitania Alain Rousset e del Fondatore della German Tolkien Society Marcel Aubron-Bülles, entrambi commossi ed emozionati alla visione di un’opera così bella. Quest’ultimo ha avuto anche l’onore di tagliare alcuni fili dell’ordito prima che l’arazzo venisse esposto, dichiarando successivamente: «Vedere l’arte di Tolkien su così vasta scala e con tale bellezza è davvero sorprendente. È valsa decisamente la pena di essere qui!».
Di seguito l’emozionante video del giorno della presentazione dell’arazzo, presso l’Anfiteatro della Cité, l’11 settembre 2019:
In questo risiede il valore degli arazzi d’Aubusson: ci consentono di approfondire un aspetto di Tolkien che forse è un poco sottovalutato dal grande pubblico. Il Professore aveva come fine quello di restituire al mondo tutto ciò che la sua fantasia riusciva meravigliosamente a produrre: le sensazioni, i sentimenti, le speranze, le immagini. Quelle immagini che avrebbero permesso a noi lettori dei decenni successivi di conoscere il vero aspetto di Smaug, i colori degli alberi di Rivendell o ancora quanto fosse paurosa la foresta dove Bilbo incontrò i Troll.
Tolkien resta affascinante e con pochi rivali per il suo desiderio di essere artefice della proprie creazioni nella loro interezza: prosa, poesia, disegno e addirittura musica. Così come Wagner creava la sua Opera d’Arte Totale in Musica, Tolkien creava totalmente il Mondo in cui le sue storie ed i suoi popoli avrebbero preso vita.
Gli artigiani di Aubusson ci regalano la possibilità di viaggiare dentro l’arte di Tolkien, anche attraverso un’illustrazione così piccola come quella dei Troll, ricordandoci quanto le illustrazioni del Professore siano significative e che esse non dovrebbero essere mai considerate delle creazioni supplementari, ma costituiscono davvero una parte integrante e preziosissima della Terra di Mezzo.