di Isabella Messinese
Siamo di fronte all’Arazzo che riproduce una delle illustrazioni a mio avviso più affascinanti che J.R.R. Tolkien abbia realizzato per i suoi racconti. Si tratta di The Trolls, disegnata per Lo Hobbit nella sua prima edizione del 1937, data alle stampe dalla casa editrice Allen & Unwin.
Il Professore raffigura con tratto preciso e meticoloso una foresta buia nella quale si nascondono i Troll Guglielmo, Maso e Berto (William, Tom e Bert in lingua originale), creature antropomorfe di grandi dimensioni, piuttosto stupide e ghiotte di qualsiasi tipo di carne. Li incontriamo infatti nel secondo capitolo del libro, Roast Mutton (Abbacchio arrosto), intenti a cucinare attorno ad una brace. Se fossimo stati presenti in quel momento, li avremmo sentiti imprecare e litigare per il cibo, sporchi e puzzolenti (i Troll infatti non amano particolarmente lavarsi). Sebbene nella traduzione Adelphi del romanzo, pubblicata nel 1973 e ampiamente diffusa, “Trolls” venga tradotto “Uomini Neri”, noi manterremo in questo articolo il lessico scelto da Tolkien per essere fedeli al titolo del disegno che commentiamo.
Tolkien non descrive accuratamente come siano fatti i Troll e di fatto ci lascia soltanto pochi disegni realizzati tutti per Lo Hobbit (nell’Appendice 1 approfondiremo brevemente le origini e caratteristiche delle varie razze).
Innanzitutto immergiamoci nella storia che questa illustrazione rappresenta, riassumendo in breve la vicenda che vede protagonisti i tre Troll insieme a Bilbo, la compagnia di Nani e Gandalf.