Premio per Contributo Eccezionale: Dimitra Fimi
Quest’anno il premio per il Contributo Eccezionale dei Tolkien Society Awards è stato vinto da un nome noto fra gli appassionati di Tolkien: stiamo parlando di Dimitra Fimi. Il premio per il Contributo Eccezionale viene assegnato a personalità che si sono distinte nel campo degli studi tolkieniani, del fandom, o che più genericamente sono state di rilievo per l’approfondimento o la promozione dell’opera di Tolkien. Il primo a vincere il premio è stato Christopher Tolkien, figlio di J.R.R. Tolkien e grande ‘tutore’ dell’opera tolkieniana; a seguire ci sono stati poi Tom Shippey, Verlyn Flieger, John Garth, Priscilla Tolkien e Catherine McIlwaine.
Dimitra Fimi è attualmente docente di Fantasy and Children’s Literature all’Università di Glasgow, ma è originaria dell’isola di Salamina, in Grecia. Ha frequentato il liceo a Salamina dove si è diplomata nel 1996, e poi si è trasferita ad Atene per frequentare l’università. Dopo la laurea si è trasferita a Cardiff per conseguire un Master of Arts in Early Celtic Studies, completato nel 2002, e poi un PhD in English Literature ottenuto nel 2005. Qui ha iniziato anche la sua carriera come docente di inglese alla Metropolitan University, proseguita finché nel 2018 non è approdata all’Università di Glasgow, dove ora insegna.
L’opera di J.R.R. Tolkien è sempre stata al centro dei suoi studi, tanto che Dimitra Fimi è ormai considerata un punto di riferimento per gli studi tolkieniani. La sua tesi di dottorato, poi pubblicata nel libro Tolkien, Race and Cultural History (Palgrave-MacMillan, 2008), è stata la sua prima opera su Tolkien. In questo libro la dottoressa Fimi mostra tutta la propria conoscenza specialistica di J.R.R. Tolkien e della letteratura fantasy per esplorare l’evoluzione della mitologia di Tolkien, esaminando come questa sia cambiata insieme alla storia di vita dell’autore e di quella culturale e intellettuale contemporanea. All’interno del saggio, vincitore del Mythopoeic Scholarship Award negli Inklings Studies nel 2010, Dimitra Fimi descrive la scrittura creativa di Tolkien analizzando non soltanto le opere più note, ma anche l’intero corpus del suo legendarium – inclusa la serie in 12 volumi History Of Middle-earth – portando alla luce aspetti spesso trascurati delle visioni immaginative di Tolkien e della sua creatività. Il libro è stato anche selezionato per il Katharine Briggs Folklore Award per il 2009.
Il secondo libro nato dagli studi di Dimitra Fimi su Tolkien è A Secret Vice: Tolkien on Invented Languages (HarperCollins, 2016), e si è aggiudicato i Tolkien Society Awards per il miglior libro nel 2017. Il libro è stato curato insieme ad Andrew Higgins, e riporta l’edizione estesa di una conferenza di Tolkien già pubblicata anche in italiano nella raccolta Il Medioevo e il fantastico (Bompiani, 2003). È nato con il desiderio di rivelare come l’invenzione linguistica di Tolkien abbia rappresentato una parte fondamentale della sua produzione artistica, andando anche a plasmare la creazione della Terra di Mezzo. Il libro rappresenta una vera e propria conferma dell’importanza di questo tema per Tolkien che, negli anni ’30, compose e tenne due conferenze finalizzate all’esplorazione di due elementi per lui correlati, ovvero creazione del linguaggio e mitologia.
Altro libro della dottoressa Fimi è Celtic Myth in Contemporary Children’s Fantasy (Palgrave-Macmillan, 2017), libro vincitore del Mythopoeic Scholarship Award in Myth and Fantasy Studies del 2019, nato per esaminare gli usi creativi del mito “celtico” nel fantasy contemporaneo scritto per bambini o giovani adulti, dagli anni ’60 fino ai 2000. Anche se non strettamente legata a Tolkien, l’opera è degna di nota. Il libro si concentra, partendo da fantasie classiche per i più piccoli per poi arrivare ai più recenti e pluripremiati autori fantasy dell’ultimo decennio, sui modi in cui queste opere hanno fatto propria la letteratura medievale irlandese e gallese, mettendo in mostra diverse percezioni della “celticità” e del termine stesso “celtico”. Il libro si è inoltre classificato secondo al Katharine Briggs Award 2017. Oltre alle opere letterarie, Dimitra Fimi vanta un lungo curriculum di articoli, di collaborazioni e di premi nel mondo tolkieniano, che può essere consultato dal suo sito personale: bisogna soprattutto menzionare la sua curatela, insieme a Thomas Honegger della raccolta Sub-creating Arda, per la Walking Tree Publishers, libro che ha vinto recentemente il Mythopoeic Society Award.
Inoltre ella fa parte della redazione del Journal of Tolkien Research, rivista accademica peer-reviewed che ospita contributi di approfondimento sull’universo tolkieniano. Per quanto riguarda i Tolkien Society Awards, questa è la sua quarta vittoria in categorie diverse. Nel 2017 aveva infatti vinto il premio per il miglior libro con A Secret Vice: Tolkien on Invented Languages; nel 2018 ha vinto nella categoria per il miglior articolo con Tears are the very wine of blessedness’: joyful sorrow in J.R.R. Tolkien’s “The Lord of the Rings”, pubblicato in Death and Immortality in Middle-earth (Luna Press Publishing, 2017), che raccoglie gli atti dei Tolkien Society Seminar 2016; e infine nel 2019 ha vinto, sempre nella categoria per il miglior articolo, con Was Tolkien really racist?, pubblicato sulla webzine The Conversation il 6 dicembre 2018. Quest’anno non poteva che arrivare la vittoria per il Contributo Eccezionale.
Tra gli ultimi contributi di Dimitra Fimi al panorama degli studi tolkieniani va menzionato anche il Centre for Fantasy and the Fantastic da lei fondato e co-diretto presso l’Università di Glasgow. Lasciamo che sia il video ufficiale a presentare il centro di studi.