Eucatastrofico buon Natale!?!

di Mauro Toninelli


Sono piacevoli suggestioni quelle che ogni tanto colpiscono il pensiero.

Suggestioni che stimolano la riflessione e dipingono sul volto un sorriso, proprio mentre si fanno.

Forse rimangono pensieri che solleticano, a cui basterebbe una mail o una telefonata a chi di dovere per risolvere il dubbio, ma delle volte la domanda, e ciò che stuzzica, vale più del quesito stesso.

È il caso delle serate di questi giorni: 23, 24 e 25 dicembre 2020. Sul canale 20 di Mediaset è programmato Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, tratto dal capolavoro di J.R.R. Tolkien, nella sua versione estesa. Tre serate che si concludono con Il Ritorno del re proprio nella sera di Natale. Quello offerto è un dono meraviglioso per tutta l’Italia rinchiusa in casa per le restrizioni causate dagli accorgimenti contro la diffusione del Covid 19.

Che sia un caso?

Molti risponderanno di sì.

Forse Elrond direbbe: «Parrebbe quasi per caso, eppur non è così»1; a lui farebbero eco altri personaggi della Terra di Mezzo nell’opera in questione: da Gandalf a Tom Bombadil, per dirne solo un paio2.

La questione titilla il pensiero se uno tiene presente le riflessioni che Tolkien offre all’interno del saggio Sulle fiabe in relazione all’eucatastrofe, punto d’arrivo delle fiabe che lui cerca di raccontare e spiegare. Scrive che

È una grazia improvvisa e miracolosa: e non bisogna mai contare sul suo ripetersi. […] essa nega (a dispetto di un gran numero di prove, se si vuole) la sconfitta finale e universale, ed è in quanto tale un evangelium, che fornisce una visione fuggevole della Gioia, quella Gioia oltre le muraglie del mondo intensa come il dolore. […] Quando arriva l’improvviso ‘capovolgimento’, percepiamo un acuto barbaglio di gioia, e un desiderio del cuore, che per un attimo travalica i limiti del racconto, lacera la stessa trama della storia, e fa sprigionare da essa un bagliore improvviso3.

È una gioia «che dà il ‘capovolgimento’ in una fiaba […] ha il gusto proprio della verità primaria»4. È un buon (eu) stravolgimento (catastrofe).

Questi pensieri lo portano ad una conclusione in cui spiega che ogni sub-creatore (l’uomo che inventa storie. Il creatore è solo Dio per lui) desidera che il proprio Mondo Secondario derivi dalla realtà o confluisca in essa. Ciò significa che l’episodio eucatastrofico apre a una verità valida per la narrazione e al contempo valida per il Mondo Primario in cui l’autore ed ogni uomo vivono.

Presenti entrambe.

E per chiudere dice di azzardare un salto di qualità:

«Ho avuto da gran tempo la sensazione (una gioiosa sensazione) che Dio abbia redento i suoi esseri corrotti e creatori, gli uomini, in un modo che si adatta a questo, e ad altri aspetti della loro singolare natura. […] I Vangeli contengono molte meraviglie […] e, tra le meraviglie, vi è la più grande e completa eucatastrofe che si possa immaginare. […] La Nascita di Cristo è l’eucatastrofe della storia dell’Uomo. La Resurrezione è l’eucatastrofe della storia dell’Incarnazione»5.

A Natale, per dirla come Tolkien, si ricorda l’eucatastrofe della storia umana.

Oltre che nel saggio, la riflessione sull’eucatastrofe, parola coniata dallo stesso Tolkien, continua nelle lettere e alla luce de Il Signore degli Anelli in cui l’episodio eucatastrofico è presente in modo particolare nelle modalità della distruzione dell’Unico Anello.

Da narrazione in narrazione, da verità in verità, da eucatastrofe in eucatastrofe… solletica il pensiero. Perché forse in gioco ci sono forze diverse da quelle del male anche nella programmazione di un canale…

Suggestioni.

Eucatastrofico buon Natale!


Note

1 J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, (origg. 1954-1955), Bompiani, Milano 2000, pp. 307-308. Il capitolo è Il Consiglio di Elrond. È la frase con cui Elrond dà il via alla riunione in cui si deciderà cosa fare dell’Anello.

2 Cfr. M. Toninelli, Colui che raccontò la Grazia. Una rilettura de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, Cittadella, Assisi 2019, pp. 147-157.

3 J.R.R. Tolkien, Sulle fiabe, in Idem, Il medioevo e il fantastico, Bompiani, Milano20166, pp. 225-226.

4 Ivi, p. 228.

5 Ivi, p. 228.

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