In memoria di Christopher Tolkien

di Sara Massino e Sebastiano Tassinari


A un anno esatto dalla scomparsa, vogliamo commemorare Christopher Tolkien, il figlio terzogenito di J.R.R. Tolkien, la cui figura ha avuto un’importanza fondamentale per le creazioni letterarie del padre, sia quando era in vita che dopo. Si vuole testimoniare sia come Christopher sia stato fin da bambino un grande appassionato del mondo creato dal padre, sia come questa passione si sia trasformata poi in un lavoro che ha avuto un effetto profondo su tutti gli studi tolkieniani.

Quasi mezzo secolo fa, i libri pubblicati da Tolkien non riempivano un solo scaffale, e i libri su di lui erano pochi. Della sua mitologia del Silmarillion si poteva avere solo la più pallida idea, dalle allettanti brevi citazioni nell’Appendice A de Il Signore degli Anelli. Non si sapeva che avesse inventato le sue “leggende antiche” della Terra di Mezzo almeno dal 1914, né si poteva immaginare la mole di carte che lasciò alla sua morte, opere della cui esistenza non c’era traccia. Solo attraverso la sua devozione per gli scritti del padre (uno sforzo che ha attraversato quasi cinque decenni), possiamo invece conoscere la notevole portata delle conquiste letterarie di J.R.R. Tolkien al di là delle sue opere più familiari.

Vogliamo rendere omaggio a Christopher ricordandolo in tutte le sue sfaccettature: dalla sua biografia ai rapporti con il padre; dai suoi progetti principali come il Silmarillion e History of middle-earth, a quelli minori; dal suo interesse per i lettori comuni, alla sua influenza sugli studi tolkieniani.

Buona lettura!

La vita di Christopher Tolkien

Christopher John Reuel Tolkien è nato a Leeds il 21 novembre 1924. Sua madre sperava in una bambina (al seguito di due maschi, John e Michael), ma il padre si compiaceva particolarmente del suo terzo figlio. Tolkien era allora professore di lingua inglese all’Università di Leeds, e gli diede il nome di Christopher in onore del suo vecchio compagno di scuola, Christopher Wiseman. Le iniziali “CJRT”, scritte da Christopher sulle sue mappe pubblicate per Il Signore degli Anelli, Il Silmarillion e Unfinished Tales, includono un nome di conferma, John, che non sempre usava. Quando aveva appena un anno di vita, nel gennaio 1926 la sua famiglia si trasferì da Leeds a Oxford, dove suo padre avuto ottenuto la cattedra Rawlinson e Bosworth di Studi anglosassoni. Lì venne educato, come gli altri fratelli, prima alla Dragon School, non lontano dalla sua casa di Northmoor Road, e poi alla Oratory School di Caversham nel Berkshire, un collegio cattolico.

Quando ormai Christopher aveva quattordici o quindici anni, il ragazzo era diventato “una persona irritabile, nervosa, intrattabile, tormentata e sfrontata”, come annota il padre nel suo diario. Può darsi che il suo carattere fosse dovuto a una strana malattia al cuore che gli venne diagnosticata nel 1938, e che lo costrinse a letto per mesi. “Tuttavia c’era in lui qualcosa d’intensamente amabile, per lo meno per me era così, a partire dalla somiglianza”, aggiunge Tolkien. In seguito si iscrisse al Trinity College di Oxford (nel gennaio del 1942), dove studiò Letteratura Inglese. Aveva solo diciassette anni, ma come altri giovani dell’epoca, con il mondo in guerra, cominciò gli studi universitari presto, prima di essere chiamato al servizio militare.

Il servizio militare iniziò nel luglio 1943, quando fu chiamato nella Royal Air Force. Fu stazionato inizialmente a Heaton Park a Manchester, e poi all’inizio dell’anno successivo dovette salpare per il Sud Africa per addestrarsi come pilota. Seguì l’addestramento elementare (nel biplano Tiger Moth) a Kroonstad nello Stato Libero di Orange e l’addestramento avanzato (in monoplano) a Standerton nel Transvaal. Nel marzo 1945 tornò in Inghilterra, e venne mandato nello Shropshire. Nello stesso mese, fu nominato Ufficiale Pilota della Royal Air Force Volunteer Reserve, “in libertà vigilata (emergenza)”, come risulta dalla lista ufficiale, e fu in linea per essere promosso a Ufficiale di Volo. Lasciò la R.A.F., tuttavia, per la Fleet Air Arm, il servizio aereo della Royal Navy, nel giugno 1945, un mese dopo il VE Day. Così rimase, all’interno della Royal Naval, poiché la guerra nel suo complesso si concluse più tardi quell’estate, e non fu sollevato dai suoi incarichi fino a quando non ritornò al Trinity College alla fine dell’aprile 1946, per completare i lavori per la sua laurea.

Conclusa l’università scelse, come suo padre, la vita dello studioso. Nel gennaio 1949 fu accettato da Oxford come studente post-laurea sotto la guida di Turville-Petre, illustre esperto di letteratura islandese. Trovò lavoro anche come tutor, e acquisì esperienza editoriale lavorando alla Saga di Hervarar; esperienza che gli sarà utile circa vent’anni dopo, quando assumerà il compito erculeo di occuparsi dei testi inediti del padre. Nell’aprile 1954 entrò a far parte della facoltà di inglese di Oxford come docente del Fondo comune universitario presso il New College. Un commento fatto dal padre suggerisce che le sue lezioni erano popolari e di successo: “ora mi rendo conto del motivo per cui lei tiene il pubblico”, gli disse Tolkien dopo una presentazione intitolata “Barbari e cittadini” nel febbraio 1958; “c’era, naturalmente, vita e vivacità nelle tue frasi, ma tu sei chiaro, generalmente poco enfatico e lasci che le tue cose parlino da sole, modellandole e collocandole.”

Christopher si sposò due volte: la prima nell’aprile del 1951 con Faith Faulconbridge, una scultrice di talento che si era laureata in inglese a Oxford. La coppia viveva a Holywell Street, Oxford, nella casa che i genitori di Christopher occupavano prima di trasferirsi a Sandfield Road nel marzo 1953; e sebbene Sandfield Road fosse distante circa due miglia, Christopher e Faith trovavano spesso il tempo di visitarla. In un’occasione, nell’estate del 1953, aiutarono Tolkien a registrare in inglese moderno alcune parti del suo Sir Gawain and the Green Knight, a cui la BBC era interessata. “Ho fatto alcuni esperimenti a tre voci, e registrazioni delle scene di tentazione”, scrisse Tolkien all’amico George Sayer. “Chris stava facendo un ottimo (anche se leggermente oxoniano…) Gawain, prima che dovessimo fermarci”. Un figlio, Simon Mario Reuel Tolkien, è nato da Christopher e Faith nel gennaio 1959.

Solo pochi anni dopo, appena passato il Natale 1963, i due si separarono e divorziarono. Nel dicembre 1967 Christopher si risposò con Baillie Klass, che aveva lavorato per un breve periodo nel 1965 come segretaria del padre; il loro primo figlio, Adam Reuel Tolkien, nacque nel marzo 1969, e un’altra figlia, Rachel Clare Reuel Tolkien, nel febbraio 1971. Dopo essersi trasferiti nel sud della Francia nel 1975, vissero comodamente ma modestamente prima a La Garde-Freinet e poi vicino ad Aups. Baillie Tolkien ha sempre sostenuto il marito nella sua vita e nel suo lavoro, e lei stessa ha avuto ruoli importanti nella Tolkien Estate, soprattutto come redattrice delle Lettere di Babbo Natale e come membro del suo consiglio di amministrazione. Christopher è morto lo scorso anno proprio in Francia, dove ha vissuto con la moglie per quasi quattro decenni.

Christopher Tolkien e suo padre

Anche Christopher, come i suoi fratelli, è stato cresciuto ascoltando le storie che suo padre raccontava loro all’ora di andare a letto. Si è immerso in queste storie con tutto il cuore, e l’ha fatto davvero precocemente. Nella lettera che Tolkien scrisse ai suoi figli nel 1929, sotto le spoglie di Babbo Natale, a soli cinque anni Christopher veniva già lodato per le tante lettere e per aver imparato a scrivere; per questo ricevette una penna stilografica e un disegno speciale. Secondo un racconto di Michael Tolkien, all’età di quattro o cinque anni interruppe la storia de Lo Hobbit mentre suo padre la raccontava: “l’ultima volta hai detto che la porta d’ingresso di Bilbo era blu, e hai detto che il cappuccio di Thorin era d’argento”. A questo punto Tolkien mormorò: “accidenti al ragazzo”, e andò alla sua scrivania per prendere nota. Questo episodio anticipava l’occhio acuto di Christopher per i dettagli, mostrato molto più tardi nella History of Middle-earth.

“Christopher trovò il tempo di assistere il padre nella pubblicazione de Il Signore degli Anelli […] e disegnò le mappe della Terra di Mezzo”

Dopo Lo Hobbit, Tolkien cominciò poi a sottoporgli Il Signore degli Anelli. Nel marzo 1938 disse al suo editore, Stanley Unwin: “il mio Christopher e il signor Lewis lo approvano abbastanza, al punto da dire che lo ritengono migliore di Lo Hobbit“. Christopher lo aiutava mettendo in bella copia le bozze dei capitoli del Libro II del Signore degli Anelli, e ridisegnando le mappe del suo lavoro. L’amore di Tolkien per il figlio più giovane e il dolore per la sua assenza lo ispirarono ad andare avanti con il suo grande lavoro in mezzo alla guerra, e nonostante l’estenuante lavoro come docente. Quando il terzogenito era in Sudafrica Tolkien gli inviava frequenti lettere, e nell’aprile 1944 iniziò a condividere per corrispondenza i suoi rinnovati progressi con Il Signore degli Anelli. “Ho seriamente intrapreso uno sforzo per finire il mio libro”, scrisse il 5 aprile. “Quanto lavoro hai fatto nella dattilografia, e i capitoli scritti in modo così bello – pienamente! Vorrei avere ancora a portata di mano il mio amanuense e il mio critico”. Fece copiare i nuovi capitoli de Il Signore degli Anelli da un servizio di dattilografia locale e li inviò a Christopher per un commento. Nelle lettere del 1945 e del 1946, Tolkien disse a Stanley Unwin che Christopher era il suo “vero pubblico primario” e il suo “critico e collaboratore principale” per Il Signore degli Anelli. In questo elevò suo figlio al di sopra persino di C.S. Lewis, suo caro amico e collega con il quale poté ancora incontrarsi durante la guerra.

Christopher, inoltre, era noto fin da quando era uno scolaro ai membri degli Inklings, il gruppo letterario di Lewis e Tolkien. Questi uomini sapevano che anche Christopher era coinvolto nella realizzazione de Il Signore degli Anelli, e nell’ottobre 1945 Tolkien informò suo figlio che gli Inklings lo consideravano “un membro permanente”. Non solo Christopher ebbe il piacere della loro compagnia, ma gli fu anche chiesto di leggere ad alta voce i nuovi capitoli del romanzo così come erano stati composti, perché secondo tutti lo faceva meglio di Tolkien stesso.

Anche durante gli studi sotto Turville-Petre, Christopher trovò il tempo di assistere il padre nella pubblicazione de Il Signore degli Anelli (1954-55). Per il primo volume lesse le bozze di pagina e disegnò le mappe della Terra di Mezzo e la piccola mappa della Contea, quando suo padre non poteva farlo da solo. Confessò Tolkien: “Ho dovuto chiedere l’aiuto di mio figlio. Ricordo che quando divenne evidente che la “mappa generale” non sarebbe stata sufficiente per il Libro finale [VI], dovetti dedicare molti giorni, gli ultimi tre praticamente senza cibo né sonno, a disegnare una grande mappa, alla quale [Christopher] lavorò poi per 24 ore senza dormire, appena in tempo.” Finché Tolkien è rimasto in vita, Christopher è stato dunque per lui un interlocutore privilegiato e attento. Ma è soprattutto dopo la morte del padre, avvenuta il 2 settembre 1973, che darà il suo contributo più importante all’opera tolkieniana.

(segue a p. 2)