Tolkien il film: prime sensazioni…

 
Il film biografico Tolkien quest’anno è stato proiettato all’Ischia Global Film & Music Fest. Un nostro amico del posto e collaboratore, Giovanni Lamonaca, è riuscito a vedere il film e ha scritto una breve recensione con qualche piccolo spoiler, anche se sono anticipazioni che in realtà erano già state date tramite trailer e clip ufficiali. Giovanni è un grande appassionato di Tolkien ed è appunto da appassionato che ci dice secondo lui perché questo sarà un film molto bello e importante quando finalmente riusciremo a vederlo in sala il prossimo 26 settembre.
Giuseppe Scattolini
 

 
Di Giovanni Lamonaca


Tra i tanti film che quest’anno sono stati proiettati in occasione dell’Ischia Global Film & Music Fest, c’era anche un film che non mi sarei mai aspettato di ritrovare nel programma: ebbene sì, ho avuto la fortuna di assistere ad una delle anteprime assolute in Italia del film sul nostro amato professore.
L’Ischia Global Film & Music Fest è una rassegna cinematografica che dura una settimana intera, durante il mese di luglio. In questa settimana l’isola d’Ischia diventa un cinema a cielo aperto dove in tutte le piazze e sale cinematografiche si può assistere alla proiezione di film gratuitamente.
Domenica 21 luglio ho avuto la possibilità di intrufolarmi (per dirla in maniera hobbit) nel lussuoso albergo della Regina Isabella sito nel comune di Lacco Ameno, dove nella suggestiva baia, con lo schermo praticamente sul mare ho assistito alla proiezione del film “Tolkien” diretto da Dome Karukoski e con attori principali Nicholas Hoult nel ruolo di J.R.R. Tolkien e Lily Collins in quello di Edith Bratt. Il film è stato trasmesso in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Appena ho finito di vedere il film ai miei amici, tolkieniani e non, ho usato il termine “intenso” per racchiudere tutte le emozioni che mi hanno pervaso durante la proiezione. La cosa più bella è che non mi sono accorto che sono passate due ore e non ho capito quando il film stava ormai per finire, perché mi ha letteralmente trasportato. Non mi voglio soffermare molto sulla trama, non voglio fare grandi spoiler, anche se per chi conosce a fondo Tolkien potrei raccontare tutto il film, mi limito a dire giusto un paio di cosettine. Da come avrete ben capito il film mi è piaciuto molto e solo il fatto di vedere in azione il nostro Tolkien direttamente in prima persona è stato splendido. Già dalle prime scene del film si capisce che quel piccolo ragazzino diventerà il Tolkien che tutti noi conosciamo. Sono continui i richiami a quelle che poi saranno le sue storie che racconterà nei suoi libri. L’elemento sensazionale è proprio questo: l’efficacia del film di mostrarci come Tolkien sia capace di riportare le sue esperienze di vita nei suoi racconti attraverso un linguaggio diverso. Esempio: la nube di una bomba può diventare l’ombra di Sauron.
La prima guerra mondiale fa da cornice a tutto il film e in maniera particolare la battaglia della Somme a cui Tolkien partecipò, ed è ovvio che la guerra cambiò la sua vita. Il film racconta in maniera straordinaria l’adolescenza e i primi anni accademici, la grande amicizia con Christopher Wiseman, Geoffrey Bache Smith e Robert Gilson, insieme fondarono un club letterario chiamato T.C.B.S. (Tea Club Barrovian Society) mediante il quale questi quattro giovanotti volevano cambiare il mondo dando sfogo alla loro vena artistica/letteraria. Questa storia di amicizia fatta di lealtà e buoni sentimenti è dominante durante tutto il film, molto intensa, forte ed unica.
La storia d’amore con Edith Bratt mi ha permesso di capire perché sia diventata la sua Lúthien, fantastici i dialoghi tra i due per un amore di altri tempi. C’è una parte del film in cui Edith fa notare che le parole non sono belle solo per la pronuncia bensì per quello che vogliono significare e questo diventa l’innesco del motore tolkieniano riguardo le lingue inventate. Così come l’incontro formativo che avviene con il professore Wright dell’università di Oxford che spiana definitivamente la strada verso il Tolkien filologo e glossopoieta. Ma è grazie ad Edith che Tolkien diventa scrittore perché lo convincerà a non sprecare la sua arte e a fargli capire che quelle parole apparentemente senza senso possono diventare storie e avventure fantastiche.
Amo molto rapportare la mia vita con le storie di Tolkien cioè paragonare il mio mondo reale con quello fantastico tolkieniano, questo film mi ha fatto comprendere una cosa che può sembrare banale: se posso fare questo è perché il nostro amato professore, prima di me, ha fatto l’operazione inversa, ossia raccontare le sue esperienze di vita in un mondo immaginario.
Per concludere, questo film permette di capire che dietro le storie partorite dalla mente di Tolkien c’è un uomo vero, che ha vissuto una vita vera, capace di leggere e di tradurre il mondo reale con un nuovo linguaggio per dar vita a un mondo più bello.

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